Importo di quiescenza più elevato per i soggetti non vedenti
di Francesco Disano
L’art. 1, comma 209, della legge n. 232 dell’11.12.2016 (Legge di Bilancio 2017 ) prevede che : “con effetto dalla data di entrata in vigore della presente legge, all’articolo 9, comma 2, della legge 29 marzo 1985, n. 113, le parole: «In attesa della legge di riforma generale del sistema pensionistico» sono soppresse e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «nonché all’incremento dell’età anagrafica a cui applicare il coefficiente di trasformazione per il calcolo della quota di pensione nel sistema contributivo come previsto dall’articolo 1, comma 6, della legge 8 agosto 1995, n. 335”.
La chimera del cumulo per le casse professionali (Seconda puntata)
di Villiam Zanoni
Qualche giorno dopo aver scritto la prima puntata è finalmente arrivata una prima risposta agli interrogativi che ci ponevamo, tant’è che l’INPS ha emanato la circolare n° 140 del 12 ottobre 2017 dopo aver ricevuto in data 9 ottobre l’agognato assenso del Ministero del lavoro. Il primo effetto che la circolare ha generato è stato quello della delusione, soprattutto perché dopo 9 mesi e mezzo di attesa (una gestazione molto complicata che ha generato un frutto problematico) pensavamo di trovarci di fronte una specie di trattato, ma alla fine abbiamo trovato fisicamente 8 pagine di roba che depurate da indirizzi, titoli, premesse, amenità varie e firma finale si riducono a meno di 5 pagine di mezze risposte.
Nelle procedure negoziate semplificate le stazioni appaltanti possono utilizzare gli “elenchi” del MEPA
di Stefano Usai
Risulta di particolare pregio la recentissima pronuncia del Tar Puglia, delle sezioni unite di Bari, n. 1018/2017 sulle modalità pratiche da seguire – da parte del RUP della stazione appaltante - nel caso di utilizzo di una delle forme di procedura negoziata ed in particolare, l’ipotesi di cui alla lettera b) del comma 2 dell’articolo 36 che, in relazione all’acquisizione di beni e servizi, prevede una procedura ad inviti contingentata ad almeno 5 operatori economici. La questione affrontata è di particolare rilevanza in quanto la stazione appaltante pugliese si inseriva nell’ambito di un progetto del Ministero dell’interno che consentiva di accedere ad un finanziamento per le opere di “ristrutturazione dell’anfiteatro comunale (in cui la citata procedura di acquisto si inseriva), nell’ambito del PON Sicurezza per lo Sviluppo- Obiettivo Convergenza 2007-2013, Piano di azione Giovani, Sicurezza e Legalità”.
IL SALARIO ACCESSORIO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE
Le risorse destinate al salario accessorio dei titolari delle posizioni organizzative vanno mantenute entro il tetto di quelle destinate allo stesso fine nell’anno 2016 nei comuni senza dirigenti?
RISPOSTA
Nei comuni senza dirigenti, in cui il trattamento economico accessorio dei titolari di posizione organizzativa è a carico direttamente del bilancio dell’ente e non è compreso nel fondo per la contrattazione decentrata, per la deliberazione 26/2014 della sezione autonomie della Corte dei Conti, non si può superare a partire dal 2017 quanto l’ente ha destinato alla stessa finalità nel 2016.
LA RIDUZIONE PER LA DIMINUZIONE DEL PERSONALE IN SERVIZIO
Nell’anno 2017 il fondo per le risorse decentrate deve essere diminuito per la riduzione del personale in servizio rispetto al 2016, anche tenendo conto delle capacità assunzionali dell’ente?
RISPOSTA
Sulla base delle previsioni dettate dal D.Lgs. n. 75/2017 a decorrere dallo 1 gennaio 2017 non si deve tenere conto della diminuzione del personale ai fini della quantificazione del tetto del fondo per la contrattazione decentrata.
IL TETTO AL FONDO
I comuni possono superare il tetto del fondo per ile risorse decentrate del 2016 con i proventi derivanti dai compensi per la incentivazione per le funzioni tecniche?
RISPOSTA
Per le deliberazioni della sezione autonomia della Corte dei Conti n. 7 e 24, ambedue del 2017, l’incentivo per le funzioni tecniche entra nel tetto del fondo da assumere ai fini della verifica del non superamento rispetto all’anno 2016. Si ricorda che invece è interpretazione consolidata che le risorse di cui agli articoli 92 e 93 del D.Lgs. n. 163/2006 per la incentivazione per la realizzazione di opere pubbliche non entrano nel tetto del fondo per la contrattazione decentrata.
La direttiva del comitato di settore per il rinnovo dei CCNL
Di Arturo Bianco
Con l’adozione della direttiva da parte del comitato di settore delle funzioni locali (personale delle regioni, degli enti locali, delle camere di commercio, delle Ipab a prevalente attività sociale etc) e con la indicazione nel disegno di legge di bilancio del 2018 delle risorse aggiuntive stanziate per il rinnovo dei CCNL del personale delle amministrazioni statali, si sono completati i passaggi preliminari necessari per definizione dei nuovi contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dei 4 comparti del pubblico impiego per il triennio 2016/2018. Ricordiamo che il D.Lgs. n. 75/2017 ha risolto i dubbi sulla individuazione delle materie oggetto di contrattazione decentrata e le direttive del Governo e del comitato di settore sono state emanate.
Espropri, occupazioni illegittime e reiterazioni dei vincoli: la difesa dei privati
a cura di Marco Morelli*
Spesso il privato cittadino è del tutto ignaro degli strumenti di difesa del proprio diritto di proprietà dinanzi ad azioni delle pubbliche amministrazioni dirette alla realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità. Si pensa, in automatico, solo agli espropri c.d. nuovi ed agli interessi di difesa della proprietà per occupazioni o espropriazioni legittime. In tal senso l’attenzione è alle azioni esperibili per tentare di “bloccare” la realizzazione dell’opera con possibili ricorsi al Giudice amministrativo ovvero alle azioni dirette alla opposizione alla stima dell’indennità di esproprio.
La banda (ultralarga) dei Piccoli Comuni
a cura di Daniele Perugini
Dopo ben sedici anni di percorso parlamentare, a cavallo di quattro legislature, lo scorso 28 settembre è stato definitivamente approvato al Senato un provvedimento (intitolato “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni”, il cosiddetto “salvaborghi”) che attesta l’importanza strategica per lo sviluppo del Paese dei centri urbani con meno di cinquemila abitanti. Questo strumento di indirizzo e di misure specifiche, pur scontando gravi ritardi, riempie un vuoto normativo e risponde ad un’esigenza diffusa di valorizzazione territoriale ed integrazione intersettoriale, restituendo finalmente al Paese, in una visione lungimirante, le condizioni e le prospettive per lo sviluppo di quella parte dell’Italia che non può che definirsi non metropolitana e non urbana.
La risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro “coatta” (o d’ufficio)
a cura di Francesco Disano
Il decreto legge 06.12.2011, n. 201, convertito nella legge 22.12.2011, n. 214 ( c.d. “Legge Monti -Fornero) e il quello successivo sulla Pubblica Amministrazione del 24.06.2014, n. 90, convertito dalla legge 11.082014 , n. 114, hanno radicalmente e profondamente mutato le norme riguardanti la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro nell’ambito delle pubbliche amministrazioni. I due provvedimenti legislativi sono finalizzati a limitare la possibilità del proseguimento del rapporto di lavoro successivamente al compimento dell'età pensionabile per i dipendenti del pubblico impiego.
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