di Fabio Venanzi
Da diversi anni l’Inps sta cercando di affrontare la problematica relativa alla prescrizione contributiva estendendo l’applicabilità della normativa vigente nel settore privato, anche alla Gestione Dipendenti Pubblici.
L’articolo 3, comma 9, Legge 8 agosto 1995 n. 335 prevede che le contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria si prescrivono e non possono essere versate con il decorso dei termini di cinque anni. Tale termine, inferiore rispetto al precedente di dieci anni, si applica a decorrere dal 1° gennaio 1996. Rimangono salvi i casi di denuncia del lavoratore o dei suoi superstiti nel quinquennio, la cui denuncia amplia i termini a dieci anni.
IL PASTICCIO DEI NUOVI RISCATTI NELLA MANOVRA PREVIDENZIALE
di Villiam Zanoni
Tutto è contenuto nell’articolo 20 del D.L. n° 4/2019 sul quale i tre passaggi parlamentari hanno prodotto modifiche quasi insignificanti.
Sotto la generica definizione di “Facoltà di riscatto periodi non coperti da contribuzione” sono poi arrivati il comma 1 ed il comma 6, rispettivamente rivolti alla possibilità di riscatto di “vuoti contributivi” e ad una nuova possibilità del “riscatto di laurea”.
LE INCOGNITE DI “QUOTA 100” E LE RIGIDITA’ DELLE PP.AA.
di Villiam Zanoni
L'INPS, con Circolare n. 11 del 29 gennaio 2019 ricorda che in pari data, è entrato in vigore il decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, giorno successivo alla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale – Serie Generale - n. 23 del 28 gennaio 2019.
Il Decreto introduce, dal 1° gennaio 2019, nuove disposizioni in materia di requisiti di accesso e di regime delle decorrenze della pensione anticipata, per determinate categorie di soggetti : Allegato n. 1 alla Circolare.
In particolare, gli articoli da 14 a 17 del decreto attribuiscono, a determinate categorie di soggetti, la facoltà di conseguire il diritto alla pensione anticipata al ricorrere delle condizioni indicate nella Circolare stessa.
Riteniamo di fare cosa gradita ai nostri abbonati, nel pubblicare detta Circolare, con relativo allegato : ribadendo comunque che il contenuto del Decreto, in sede di conversione, potrebbe contenere delle modifiche sostanziali in ordine a quanto indicato nella Circolare stessa. Sarà nostra cura tenervi informati sulla possibile evoluzione della materia una volta convertito in legge il Decreto stesso.
Dopo diverse traversie è finalmente arrivato in Gazzetta Ufficiale il decreto-legge n° 4 del 28 gennaio 2019 dedicato al reddito di cittadinanza e agli interventi pensionistici della manovra di bilancio 2019, all’interno del quale ha trovato spazio (articolo 16) anche la vicenda dell’opzione donna (o da alcuni definita pensione rosa)
Ovviamente si tratta di un decreto-legge che in sede di conversione potrebbe subire delle modifiche, anche se la soluzione adottata parrebbe essere in grado di soddisfare le esigenze che erano state manifestate.
Abemus l’APE volontaria
di Villiam Zanoni
Dopo lunga e faticosa attesa è finalmente arrivato al traguardo lo strumento di anticipazione volontaria della pensione attraverso l’A.Pe., anche se in questo caso l’acronimo tradisce il vero senso dello strumento assumendo una valenza molto generica. Infatti l’A.Pe. (Anticipo Pensionistico), introdotto sperimentalmente per un biennio, in verità ricomprende al proprio interno degli strumenti che sono tutt’altro rispetto alla pensione vera e propria, anche se tutto deriverà dal diritto (anagrafico e contributivo per la pensione di vecchiaia) e dall’importo della pensione attesa.
Anche la cosiddetta A.Pe. Social, che in verità la stessa legge definisce “indennità” (articolo 1, comma 179, della legge n° 232/2016), altro non è che una sorta di ammortizzatore sociale destinato ad alcune figure particolari del mondo del lavoro prossime alla pensione di vecchiaia, tant’è che non ha alcun carattere di onerosità.
Il lavoro a part-time ed i suoi riflessi sul trattamento di quiescenza
a cura di Francesco Disano
Molte spesso coloro che aspirano al pensionamento stentano nel riuscire a capire se ed in quale misura il lavoro part-time possa incidere sulla prestazione pensionistica. In realtà, contrariamente a quel che si possa pensare, il rapporto di lavoro part-time, non sempre allontana la data di accesso alla quiescenza, anche se, occorre precisarlo, influisce sempre in senso negativo sulla determinazione della misura della stessa, considerato che la retribuzione percepita dal dipendente è inferiore e ciò inevitabilmente si ripercuoterà sulla rendita pensionistica.
Ape social e congedo straordinario biennale
a cura di Francesco Disano
Come è noto l'entrata in vigore della legge di bilancio 2017 e, soprattutto, l’emanazione, a metà giugno, del decreto attuativo riguardante l’Ape social, offrono ai cosiddetti caregivers (coloro che si prendono cura dei familiari disabili ) la possibilità e l’alternativa di poter scegliere, ai fini dell’accesso al pensionamento, oltre che del congedo straordinario biennale ( art. 42, comma 5, del decreto legislativo n. 151/2001) anche dell'APe social. Siamo di fronte a due istituti sulla cui utilità e convenienza è necessario porre un’attenta valutazione da parte di coloro i quali intendono operare una scelta, anche e soprattutto in ragione dei diversi risvolti che ciò comporta in ambito previdenziale.
La prescrizione dei contributi e la nuova circolare N° 169/2017 dell’INPS
A cura di Villiam Zanoni
Ci siamo già occupati di questo argomento a giugno scorso in occasione della emanazione della circolare n° 94/2017 dell’INPS, ma a riprova di quanto sia demenziale far evolvere la normativa sulla base delle interpretazioni burocratiche piuttosto che sulla base della evoluzione della normativa stessa, eccoci di nuovo sull’argomento per effetto dell’ennesima circolare dell’INPS, la n° 169 del 15 novembre 2017. Ci perdoneremmo i lettori se riprenderemo alcune delle considerazioni che già facemmo 6 mesi fa, ma la vicenda è troppo importante perché possa passare sotto silenzio.
Importo di quiescenza più elevato per i soggetti non vedenti
di Francesco Disano
L’art. 1, comma 209, della legge n. 232 dell’11.12.2016 (Legge di Bilancio 2017 ) prevede che : “con effetto dalla data di entrata in vigore della presente legge, all’articolo 9, comma 2, della legge 29 marzo 1985, n. 113, le parole: «In attesa della legge di riforma generale del sistema pensionistico» sono soppresse e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «nonché all’incremento dell’età anagrafica a cui applicare il coefficiente di trasformazione per il calcolo della quota di pensione nel sistema contributivo come previsto dall’articolo 1, comma 6, della legge 8 agosto 1995, n. 335”.
La chimera del cumulo per le casse professionali (Seconda puntata)
di Villiam Zanoni
Qualche giorno dopo aver scritto la prima puntata è finalmente arrivata una prima risposta agli interrogativi che ci ponevamo, tant’è che l’INPS ha emanato la circolare n° 140 del 12 ottobre 2017 dopo aver ricevuto in data 9 ottobre l’agognato assenso del Ministero del lavoro. Il primo effetto che la circolare ha generato è stato quello della delusione, soprattutto perché dopo 9 mesi e mezzo di attesa (una gestazione molto complicata che ha generato un frutto problematico) pensavamo di trovarci di fronte una specie di trattato, ma alla fine abbiamo trovato fisicamente 8 pagine di roba che depurate da indirizzi, titoli, premesse, amenità varie e firma finale si riducono a meno di 5 pagine di mezze risposte.
La risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro “coatta” (o d’ufficio)
a cura di Francesco Disano
Il decreto legge 06.12.2011, n. 201, convertito nella legge 22.12.2011, n. 214 ( c.d. “Legge Monti -Fornero) e il quello successivo sulla Pubblica Amministrazione del 24.06.2014, n. 90, convertito dalla legge 11.082014 , n. 114, hanno radicalmente e profondamente mutato le norme riguardanti la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro nell’ambito delle pubbliche amministrazioni. I due provvedimenti legislativi sono finalizzati a limitare la possibilità del proseguimento del rapporto di lavoro successivamente al compimento dell'età pensionabile per i dipendenti del pubblico impiego.
Si allungano considerevolmente i tempi del pagamento della buonuscita per chi sceglie il cumulo contributivo
A cura di Francesco Disano
I dipendenti della pubblica amministrazione, che per l’accesso al trattamento di quiescenza, hanno scelto o sceglieranno di utilizzare l’istituto del nuovo cumulo dei periodi assicurativi, previsto dalla recente legge di bilancio 2017 (art. 1, comma 239, legge 24.12.2012, n. 228, come modificato dall’art. 1, comma 195, legge 11.12.2016, n.232), dovranno vagliare con molta attenzione le conseguenze e gli effetti che questa loro opzione comporterà per quel che concerne la liquidazione della buonuscita. Essi, infatti, dovranno necessariamente preventivare una lunga dilatazione di parecchi anni nell'erogazione trattamento di fine servizio o di fine rapporto.
La chimera del cumulo per le casse professionali (prima puntata)
a cura di Villiam Zanoni
L’estate del 2017 è stata sicuramente molto calda dal punto di vista meteorologico, ma non vi è alcuna ombra di dubbio che lo sia stata (e lo rimanga tuttora) altrettanto per alcuni temi previdenziali che hanno conquistato la ribalta. Questo clima torrido è stato generato da un complesso mix di fattori che mettono insieme da un lato la prossima manovra finanziaria (l’ultima della legislatura) con tutti i rischi di deriva elettorale, insieme alla necessità di apportare alcuni correttivi ai più recenti provvedimenti (APE e RITA), al desiderio di dare qualche certezza futura in più alla generazione dei millenials, alla volontà di consolidare alcuni timidi risultati sul versante dell’occupazione, soprattutto giovanile.
Pensioni ed accesso all'APe sociale
a cura di Francesco Disano
L’inserimento nella Gazzetta Ufficiale del 16.06.2017 del decreto attuativo riguardante l'Ape sociale e la relativa pubblicazione, in pari data, sul sito dell’Inps della circolare n. 100/2017 hanno, a decorrere dal 17.06.2017, di fatto “sbloccato” e “messo in moto” la procedura finalizzata alla richiesta della fruizione del beneficio dell’Ape sociale, l'indennità che sostanzialmente accompagnerà fino alla pensione, “portandoseli a braccetto “ quei dipendenti in possesso di almeno 63 anni di età anagrafica e 30 anni (o 36 anni ) di contributi, che rientrano in alcuni dei profili di tutela previsti dalla normativa.
La Corte Costituzionale bacchetta l’arroganza del Legislatore sulla ricongiunzione art. 1 Legge 29
a cura di Villiam Zanoni
Sono passati esattamente 7 anni da quando ci dovemmo occupare di questo argomento in occasione della manovra “estiva” del 2010 e ancora una volta siamo stati facili profeti rispetto a quanto sarebbe potuto accadere: la sentenza n° 153/2017 della Corte Costituzionale ha, infatti, dichiarato parzialmente illegittima l’operazione che rese oneroso l’articolo 1 delle legge n° 29/1979. Dobbiamo tornare a quel tanto tormentato 2010 per ricordarci che nell’ambito delle diverse manovre finanziarie estive di quegli anni, nel tentativo di puntellare la nostra debole economia, il Governo e il Parlamento intervennero in più occasioni mettendo nel mirino anche alcune norme in materia previdenziale.
Si completa il cumulo anche per il sistema contributivo
a cura di Villiam Zanoni
E’ già da un quinquennio che ci occupiamo dell’argomento “cumulo dei periodi contributi”, in particolare dopo il varo della legge di stabilità del 2013 (legge n° 228/2012), e di primo acchito c’eravamo chiesti per quale motivo non si fosse fatta piazza pulita delle norme precedenti di analoga portata, soprattutto dell’articolo 1 del decreto legislativo n° 184/1997. Il decreto legislativo 30 aprile 1997 n° 184, attuativo di una della tante deleghe della legge n° 335/1995, per la parte relativa all’oggetto della discussione odierna fece una grande anticipazione, salvo poi scoprire che anche coloro che avrebbero dovuto attuarla se ne sono dimenticati per lungo tempo.
La prescrizione dei contributi e la circolare 94/2017 dell’INPS
a cura di Villiam Zanoni
La nota di oggi è allo stesso tempo il commento ad una recente novità, ma anche la riesumazione di problematiche già affrontate da diverso tempo. La novità è rappresentata ovviamente dalla circolare INPS n° 94 del 31 maggio 2017 con la quale l’Istituto compie un altro importante e determinante passo verso la normalizzazione della Gestione Dipendenti Pubblici (ex INPDAP) all’interno di un processo di armonizzazione dei criteri applicativi delle disposizioni che in modo univoco regolamentano una serie di vicende. La riesumazione è invece relativa a quanto già scrivemmo nel marzo del 2013 in merito alle novità relative alla nuova DMA2, o meglio alla introduzione della ListaPosPA all’interno di UNIEMENS e ancora di più a quanto scrivemmo all’inizio del 2014 in merito alla circolare INPS n° 6/2014, ma anche a quanto scrivemmo a novembre 2015 in una lettera aperta agli “attuari” dell’INPS (ovviamente rimasta senza alcuna risposta).
Firmato il decreto attuativo riguardante l’Ape Social
a cura di Francesco Disano
Sono stati firmati nei giorni scorsi due dei decreti attuativi della riforma pensioni previsto dalla legge di bilancio 2017 (legge 11.12.2016, n. 232 ) : si tratta dell’Ape Sociale e “Quota 41 “ per i lavoratori precoci. Sostanzialmente, sembra che siano confermate le novità annunciate in merito alla riforma delle pensioni in tema di Ape sociale, sebbene non siano mancati i rilievi evidenziati dal Consiglio di Stato.Il Consiglio di Stato suggerisce alcune modifiche ai due DPCM sull'APE sociale e sui lavoratori precoci. Secondo i giudici di Palazzo Spada, chiamati a valutare i profili di legittimità dei Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Governo dovrà riconoscere la decorrenza retroattiva per consentire ai soggetti interessati di beneficiare dei trattamenti sin dal 1° maggio2017, dopo che sarà conclusa positivamente la procedura di monitoraggio da parte dell'Inps.
Rifacciamo il punto sulla legge di bilancio
A cura di Villiam Zanoni
Ci siamo già occupati più volte delle vicende della legge di bilancio 2017 e delle diverse novità in materia previdenziale, sottolineando le positività delle nuove flessibilità che sono state introdotte e consegnando tutte le nostre attese ai diversi provvedimenti attuativi che la norma stessa aveva previsto.
Giova nuovamente ricordare che alcune parti di quei provvedimenti sono già virtualmente operative a partire dal 1° gennaio 2017, come ad esempio il nuovo cumulo di cui al comma 187 dell’articolo 1 della legge n° 232/2016 (vedi circolare INPS n° 60/2017) e i nuovi criteri per i benefici relativi al lavoro usurante di cui al comma 206 (vedi circolare INPS n° 90/2017), mentre diverse altre sarebbero dovute entrare in vigore il 1° maggio 2017, come ad esempio l’APE volontaria di cui al comma 166, l’APE aziendale di cui al comma 172, l’APE social di cui al comma 179 e la pensione dei precoci di cui al comma 199.
Il punto sulla legge di bilancio e sulla manovra correttiva
A cura di Villiam Zanoni
Ci siamo già occupati più volte delle vicende della legge di bilancio 2017 e delle diverse novità in materia previdenziale, sottolineando le positività delle nuove flessibilità che sono state introdotte e consegnando tutte le nostre attese ai diversi provvedimenti attuativi che la norma stessa aveva previsto.
Le novità dell’Anticipo pensionistico
a cura di Francesco Disano
L’anticipo pensionistico (Ape), quanto meno la versione Ape sociale, sembra che “decollerà “ il 1° maggio 2017. Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è stato già predisposto e nei prossimi giorni sarà trasmesso al vaglio del Consiglio di Stato. Dovrebbe essere, anche, pronta l’intesa con i rappresentanti delle banche (Abi) e degli istituti assicurativi (Ania) per la determinazione delle rate da pagare una volta maturata la pensione di vecchiaia.
Legge di bilancio 2017 e pensione anticipata con il cumulo
a cura di Francesco Disano
Una delle novità riguardanti la riforma del sistema pensionistico, inserite in seno alla “Legge di Stabilità 2017”, è rappresentata dall’ampliamento della possibilità di avvalersi del “cumulo contributivo" per quei soggetti che si trovano nella situazione di aver versato contributi in diverse gestioni pensionistiche. La platea dei potenziali beneficiari, adesso, risulta essere più ampia.
Il nuovo cumulo e le sorprese dell’INPS
a cura di Villiam Zanoni
Già un mese fa ci siamo occupati delle modifiche operate dalla legge di bilancio 2017 al regime del cumulo dei periodi assicurativi introdotto a suo tempo dalla legge di stabilità del 2013. Tutte le sottolineature e le riflessioni esplicitate in quella nota rimangono confermate anche oggi quando la novità più rilevante è rappresenta dalla emanazione da parte dell’INPS della circolare n° 60 del 16 marzo 2017. Tuttavia, a rischio di diventare pedante e di dare l’impressione di gestire una battaglia personale contro l’uso e l’efficacia delle “circolari” nel nostro paese, non posso esimermi ancora una volta dal sottolineare come l’INPS, con l’avvallo del Ministero del lavoro, abbia per l’ennesima volta diramato delle interpretazioni che non trovano riscontro in una lettura letterale e sistematica del testo di legge.
L’opzione donna è arrivata all’ultimo traguardo
a cura di Villiam Zanoni
Come è noto, fin da quando è iniziata la sperimentazione introdotta dall’articolo 1, comma 9, della legge n° 243/2004, per consentire alle donne di accedere a pensione prima dei nuovi traguardi fissati prima dalla riforma Maroni e successivamente da ulteriori disposizioni fino alla riforma Fornero, la vicenda dell’opzione donna ha arricchito le cronache. Si è trattato di una vicenda che ha alimentato molte attese ma che ha anche creato molte delusioni, in particolare quando si arrivava a fare i conti del trattamento pensionistico.
Accesso alla quiescenza per chi svolge lavoro usurante
a cura di Francesco Disano
Il 1° marzo 2017 rappresenta la data limite entro la quale chi svolge lavori usuranti può inoltrare istanza all’Inps -Gestione dipendenti pubblici per avere la possibilità di accedere alla quiescenza con la quota pari a 97,6. Questa possibilità è rivolta a quei dipendenti che perfezioneranno i requisiti anagrafici e contributivi entro il 31.12.2017. La quota da maturare è rappresentata dal raggiungimento del requisito congiunto di 61 anni e 7 mesi di età anagrafica unitamente ad una anzianità contributiva di almeno 35 anni, oltre, ovviamente, ai resti utili a raggiungere il requisito richiesto.
Unioni civili e convivenze ai fini dei congedi per handicap
a cura di Villiam Zanoni
Ci eravamo già occupati di questo argomento in ottobre scorso dopo la sentenza n° 213 del 5 luglio-23 settembre 2016 della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la legge n° 104/1992 nella parte in cui non include il “convivente” fra i beneficiari dei permessi mensili, richiamando anche le disposizioni sulle unioni civili introdotte con la legge n° 76 del 20 maggio 2016 (“Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze”). La vicenda è poi rimasta stranamente “in sonno” per ulteriori 5 mesi e ora finalmente torna alla luce grazie alla emanazione da parte dell’INPS della circolare n° 38 del 27 febbraio 2017 che prende in esame entrambi gli argomenti.
I requisiti richiesti per l’accesso alla quiescenza nel 2017
a cura di Francesco Disano
A decorrere dal 1° gennaio 2017, sono previste novità rispetto al decorso anno 2016 per i dipendenti iscritti alla previdenza pubblica obbligatoria (Inps – Gestione dipendenti pubblici), nel corso dell’anno 2017, per accedere alla quiescenza. Occorre evidenziare subito che i requisiti generali previsti dalla Riforma Fornero a decorrere dal 1°gennaio 2012 (legge n. 214/211) non subiscono alcuna variazione. Affinchè si possa perfezionare il diritto alla quiescenza, infatti, è necessario cumulare almeno 66 anni e 7 mesi di età anagrafica unitamente a 20 anni di contributi (pensione di vecchiaia) oppure, indipendentemente dall'età anagrafica, 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne) (pensione anticipata).
Il nuovo cumulo nella legge di bilancio 2017: diritti per i lavoratori e oneri per le amministrazioni
a cura di Villiam Zanoni
Avevamo già commentato sommariamente la legge di bilancio 2017 dopo la sua approvazione e prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e ovviamente nel testo ufficiale della legge n° 232 del 11 dicembre 2016, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n° 297, del 21 dicembre 2016, supplemento ordinario n° 57, non c’è nulla di diverso. Nella parte previdenziale della norma ci sono quindi diverse novità i cui meccanismi applicativi presuppongono l’inoltro di una specifica istanza da parte del lavoratore (l’APE, la RITA, la condizione di precoce, i nuovi benefici dei lavori usuranti, ecc..), anche se va detto che non tutti gli elementi di dettaglio sono del tutto noti poiché dipendono dalla emanazione di alcuni DPCM e di alcuni decreti ministeriali.
Le novità della legge di bilancio 2017 per l’opzione donna
Dott. Francesco Disano
La legge 11.12.2016, n. 232 (legge di Bilancio2017 ) “sposta in avanti“ di altri 7 mesi la possibilità, per le lavoratrici dipendenti, di avvalersi dell'opzione per il calcolo contributivo. Dal 1° gennaio 2017 è prevista una ulteriore estensione del regime sperimentale donna. A differenza della previgente normativa, ora anche le dipendenti che risultano essere nate nell'ultimo trimestre del 1958 potranno fruire dell'opzione donna, a condizione, però, di aver maturato 35 anni di contributi entro il 31.12 2015.
La circolare n° 58/2016 e la circolare n° 10/2017 dell’INPS (Chiarimenti sul sistema contributivo, misto e retributivo)
Dott. Villiam Zanoni
C’eravamo già occupati di questo argomento ad aprile e a settembre dello scorso anno manifestando le nostre perplessità sulla modalità con cui l’INPS ha affrontato l’argomento stesso, ma anche sui contenuti delle indicazioni dell’istituto. Oggi il percorso si completa poiché l’INPS ha finalmente emanato la circolare n° 10/2017 tanto attesa con la quale si chiariscono in via definitiva alcuni punti controversi, ma dalla quale si ricavano anche nuove necessità operative per la pubblico amministrazione. La prima cosa importante da sottolineare è il repentino mutamento di rotta del Ministero del lavoro che a distanza di 9 anni afferma l’esatto contrario di quanto detto prima, nonostante ciò avvenga per via indiretta.
Dal 2017 con il cumulo gratuito dei contributi anche la pensione anticipata
Dott. Francesco Disano
A decorrere dal 1° gennaio 2017 sarà data la possibilità di poter utilizzare il cumulo gratuito dei periodi assicurativi per coloro che vantano contribuiti giacenti in diverse gestioni della previdenza obbligatoria. Da tale data, infatti, sarà possibile unire virtualmente tutti i periodi di contribuzione non coincidenti accreditati presso l'assicurazione generale obbligatoria, i fondi speciali dei lavoratori autonomi, la gestione separata Inps, i fondi sostitutivi ed esclusivi dell'assicurazione generale obbligatoria e, a seguito di una modifica approvata durante l'esame della legge di Bilancio dal Parlamento, anche le casse professionali dove sono iscritti i liberi professionisti che esercitano attività regolamentate dall'iscrizione in appositi Albi.
La Legge di Bilancio 2017
Dott. Villiam Zanoni
Dopo il colpo di reni provocato dall’esito del referendum del 4 dicembre, si è rapidamente concluso l’iter di approvazione della legge di Bilancio 2017 con una repentina approvazione da parte del Senato dello stesso testo già varato alla Camera.Va subito detto che l’operazione pre-refendum per mettere in qualche modo al sicuro la legge di Bilancio e che aveva portato anche in quel caso ad una approvazione abbastanza rapida del disegno di legge del Governo, con alcune significative modifiche apportate in Commissione bilancio alla Camera e successivamente anche in aula, aveva comunque lasciato aperto alcune problematiche che lo stesso Governo si prefiggeva di affrontare poi al Senato, salvo poi lasciare tutto inalterato.
Cumulo fra pensioni di invalidità (e privilegiate) e redditi da lavoro: chiarimenti della Corte Costituzionale
Dott. Villiam Zanoni
Normalmente ci occupiamo di sentenze della Corte Costituzionale quando dichiarano illegittime talune normative che regolamentano le materie di nostro interesse, ma a volte anche sentenze che dichiarano non fondate determinate questioni di legittimità assumono rilevanze soprattutto quando nelle motivazioni chiariscono determinati scenari non sempre conosciuti.
Anticipo pensionistico agevolato (Ape Social ) e i soggetti interessati
Dott. Francesco Disano
L’anticipo pensionistico agevolato (cosiddetto “Ape Social ”), in atto in discussione in Parlamento, è una forma di sussidio assistenziale che, dal 1° maggio 2017, potrà “accompagnare“, fino alla maturazione della pensione di vecchiaia, alcune categorie di soggetti (cui viene concessa una particolare tutela ) che hanno compiuto almeno un’età di 63 anni e che possono vantare una contribuzione pari o superiore a 30 anni.
Dott. Francesco Disano
Dal 2018 scomparirà definitivamente la penalizzazione dell’1% o del 2%
Il disegno legislativo relativo alla legge di stabilità per l’anno 2017, in atto all’esame delle camere, dovrebbe ( …il condizionale è d’obbligo !!! ) “spedire in soffitta “ le penalizzazioni previste dalla legge Fornero nei confronti di coloro che, acquisito il diritto e i requisiti contributivi per la pensione anticipata, accedono alla quiescenza ad un’età anagrafica inferiore a 62 anni.
Dott. Villiam Zanoni
L’ultimo colpo di coda della Riforma Fornero e i sui effetti sulla cessazione del rapporti di lavoro pubblico
Sempre in attesa dell’evoluzione e delle novità della legge di bilancio 2017, in questa occasione prendo a riferimento una recente circolare dell’INPS che, pur riguardando i lavoratori del settore privato, avrà sicuramente delle ripercussioni sugli atteggiamenti che dovranno adottare le Pubbliche Amministrazioni in ordine alla applicazione del limite ordina mentale per la cessazione dei rapporti di lavoro. La circolare è la n° 196 del 11 novembre 2016, ma per capirne i contenuti occorre fare un passo indietro ai tempi dell’entrata in vigore del decreto “Salva Italia” e della riforma Fornero.
Pubblico impiego e la legge di bilancio: l’eterna vacca da mungere?
Dott. Villiam Zanoni
In attesa che la legge di bilancio compia i primi passi in Parlamento per capire quanto del testo del DdL n° 4127-C verrà confermato o modificato, viene spontanea qualche considerazione su quanto fin qui illustrato da diversi organi di informazione e su quanto nel testo del DdL viene appunto confermato. Come ci è già stato ampiamente anticipato, la parte relativa al lavoro e alla previdenza ha un peso specifico significativo come viene esplicitato anche nella relazione tecnica del Governo: previdenza, assistenza e altre politiche di sostegno, infatti, coprono il 23,34% degli impegni complessivi e insieme a salute e istruzione arrivano circa al 45%.
Pensione anticipata (Ape volontaria e Ape sociale), prestito bancario, precoci e...altro
Dott. Francesco Disano
Flessibilizzare l’età in cui andare in pensione, con la contemporanea possibilità di anticipare dal mondo del lavoro, è stata fino ad oggi una tematica un’argomentazione molto avvertita; recentemente, a tal proposito, sono state elaborate diverse proposte. Una di queste è rappresentata dal prestito pensionistico ( Ape ). Da una attenta analisi della bozza di legge, la sua convenienza sembra , però, non convincere.
L’accesso alla pensione anticipata: le ultime novità
Dott. Francesco Disano
La prossima legge di stabilità si pone l’obbiettivo di introdurre una maggior flessibilità in uscita per coloro che intendono accedere al pensionamento. Occorre precisare che, in effetti, non si tratta di una vera e propria riforma della legge Fornero (legge n. 214/2011), quanto piuttosto delle modifiche ai requisiti in atto vigenti, per l’acquisizione del diritto alla pensione, utili a permettere l’uscita anticipata dal lavoro.
Una mezza novità e un chiarimento per il lavoro a part-time
Dott. Villiam Zanoni
Nel mezzo dell’estate c’è stata una notizia ripresa da diversi organi di stampa che è stata presentata come un elemento di grande novità e che anche in diverse Pubbliche Amministrazioni ha catturato l’attenzione: approfondito l’argomento scopriremo quanto non sia una novità e soprattutto quanto non riguardi la Pubblica Amministrazione. Mi riferisco ad una sentenza pronunciata dal Tribunale di Padova (la n° 473 del 5 luglio 2016) che ha condannato l’INPS a valutare ai fini pensionistici in un certo modo la contribuzione derivante da un rapporto di lavoro part-time verticale su base annua (cosiddetto “ciclico”).
Il riscatto e la relativa contribuzione
Dott. Francesco Disano
Sono contributi versati per dare copertura assicurativa a quei periodi privi di contribuzione obbligatoria che la legge ha voluto rendere utilizzabili ai fini della pensione, nella maggior parte dei casi mediante il pagamento di un onere da riscatto da parte del dipendente interessato. Allorquando si è in presenza di una mancata copertura contributiva riferita a determinati periodi di tempo, durante i quali un soggetto ha svolto particolari attività, ovvero a periodi per i quali, pur svolgendo una prestazione lavorativa, non è stata versata in suo favore, da parte dal datore di lavoro, la contribuzione dovuta, è possibile ricorrere al riscatto oneroso da parte del dipendente stesso . In questi casi, l’interessato ha la facoltà di presentare apposita istanza all’ Inps – Gestione dipendenti pubblici - chiedendo di essere ammesso al versamento dei contributi per i periodi interessati.
Corte Costituzionale e Valore Sociale delle Coppie di Fatto
Dott. Villiam Zanoni
Dopo la pausa feriale la Corte Costituzionale ci ha regalato una ennesima sorpresa. In verità la decisione era già stata presa il 5 luglio 2016, ma la sentenza n° 213/2016 con le relative motivazioni è stata depositata il 23 settembre e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 28 settembre, per cui oggi siamo in grado di commentare la vicenda. Il dato di fatto da cui è nata la controversia e le modalità con cui si è sviluppata sono abbastanza curiosi per una serie di fattispecie.
Usuranti: si prospettano novità dal 01.01.2017
Dott. Francesco Disano
Una delle possibili “ varianti “, correttiva alla Legge Fornero, che potrebbe essere introdotta nella prossima legge di stabilità per l’anno 2017 riguarda alcuni benefici per coloro che svolgono attività definite ai sensi del decreto legislativo n. 67/2011 come particolarmente faticose ed usuranti o notturni. Si tratta di uno degli eventuali possibili correttivi in arrivo, sebbene una decisione definitiva sarà adottata nei prossimi giorni, in occasione degli incontri con le organizzazioni sindacali.
Ulteriori riflessioni sulla circolare n° 58/2016 dell’INPS (Chiarimenti sul sistema contributivo, misto e retributivo e sul massimale)
Dott. Villiam Zanoni
In attesa delle novità che sicuramente saranno inserite nella prossima “Legge di Bilancio” ed in assenza di altre significative novità, torno sull’argomento relativo alla circolare INPS n° 58 del 1 aprile 2016, poiché sulla base di diversi quesiti che mi sono stati posti mi pare che le idee in circolazione siano tante e confuse. Preme innanzitutto sottolineare che detta circolare contiene 2 blocchi di problemi assolutamente diversi per ambito di applicazione e per criteri di interpretazione:
- uno riguarda il meccanismo attraverso il quale applicare o meno il “massimale” (100.324,00 euro per il 2016) di retribuzione imponibile nel “sistema contributivo” (punti da 1 a 4 della circolare;
- l’altro riguarda il criterio di calcolo (ma non solo) delle pensioni della Gestione Pubblici Dipendenti in funzione della anzianità contributiva al 31.12.1995 (retributivo, misto o contributivo) (punto 5 della circolare.
Dott. Villiam Zanoni
La Corte torna sui suoi passi e forse fa una inversione a U
Ci siamo più volte occupati l’anno scorso di tutta una serie di effetti che sono scaturiti da un pronunciamento della Corte Costituzionale (sentenza n° 70/2015) che aveva ad oggetto gli interventi normativi dell’emergenza contenuti nel decreto “salva Italia”, ed in particolare il blocco temporaneo del meccanismo di adeguamento al costo vita per le pensioni di importo superiore a 3 volte in trattamento minimo, dichiarato illegittimo. Altrettanto avevamo fatto in passato in occasione di altri pronunciamenti della stessa Corte, in particolare quando un’altra sentenza (n° 116/2013) si pronunciò sulla stessa normativa nella parte in cui modificava manovra estiva del 2011 (D.L: n° 98/2011) introducendo il contributo di solidarietà dichiarandolo illegittimo.
Dott. Francesco Disano
Calcolo parallelo con doppia simulazione degli assegni di quiescenza
Con il messaggio n. 2214 del 19.05.2016 ( non pubblicato, peraltro, sul proprio sito istituzionale ), l’Inps ha diramato ulteriori istruzioni operative in ordine all'applicazione delle novità introdotte dai commi 707 e 708 dell’art. 1 della Legge n. 190/2014 (finanziaria 2015), riguardanti il calcolo della misura del trattamento pensionistico dei dipendenti cosiddetti "ex retributivi". La riforma del 2011 ( legge Fornero ) ha introdotto, dal 2012, la quota contributiva anche per quei soggetti che, avendo alla data del 31.12.1995 almeno 18 anni di contribuzione, non erano stati interessati fino ad allora dal sistema contributivo. Questa novità ha comportato come, fatto consequenziale, che spesse volte ci si è trovati di fronte alla l'erogazione di trattamenti pensionistici di maggior favore, perché gli interessati hanno potuto sommare ai benefici di una pensione calcolata con le regole del sistema interamente retributivo anche quote aggiuntive calcolate con il sistema contributivo.
Dott. Francesco Disano
L’art. 2 della Legge n.29/79 - Ricongiunzione in entrata
La ricongiunzione dei contributi è un istituto che permette, a chi ha posizioni assicurative in gestioni previdenziali diverse, di riunire, mediante trasferimento, tutti i periodi contributivi presso un’unica gestione, allo scopo di ottenere una sola pensione. La norma stabilisce quale destinatario “il lavoratore che possa far valere periodi di iscrizione nell'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei ....lavoratori dipendenti, ovvero in forme obbligatorie di previdenza sostitutive dell'assicurazione generale obbligatoria predetta o che abbiano dato luogo all'esclusione o all'esonero da detta assicurazione, ovvero nelle gestioni speciali per i lavoratori autonomi gestite dall'INPS, può chiedere in qualsiasi momento, ai fini del diritto e della misura di un'unica pensione, la ricongiunzione presso la gestione in cui risulti iscritto all'atto della domanda, ovvero presso una gestione nella quale possa far valere almeno otto anni di contribuzione versata in costanza di effettiva attività lavorativa, di tutti i periodi di contribuzione obbligatoria, volontaria e figurativa dei quali sia titolare.”
Dott. Villiam Zanoni
Cessazioni pubblici dipendenti: qualche risposta dalla giurisprudenza
Sono uscite nei giorni scorsi alcune sentenze, un po’ in sordina, che hanno forse scritto la parola fine in ordine ai più recenti provvedimenti che hanno coinvolto i pubblici dipendenti in relazione ai meccanismi di collocamento a riposo. Due di queste, in particolare, (Cassazione n° 11595/2016 e n° 11859/2016) hanno avuto ad oggetto la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro ai sensi dell’articolo 72, comma 11, del D.L. n° 112/2008 e, pur con esiti diversi, sono state incernierate incidentalmente su alcuni elementi comuni. La fattispecie relativa alla prima sentenza riguardava 2 lavoratori licenziati nel 2008 a fronte della esistenza dei 40 anni di contribuzione, i quali hanno contestato la illegittimità del provvedimento sia in relazione alla normativa italiana, sia in relazione alla normativa comunitaria.
Dott. Francesco Disano
Le invalidità pensionabili nel pubblico impiego
A decorrere dal 1° gennaio 1996 la legge n. 335/1995( c.d. “legge Dini “) ha esteso ai dipendenti della pubblica amministrazione la pensione di inabilità prevista già, da molto tempo, per la generalità dei lavoratori del settore privato. Occorre, però, precisare subito che le prestazioni previdenziali di inabilità per i dipendenti iscritti alle Casse Ex-Inpdap sono molto diverse da quelle riconosciute alla generalità dei lavoratori dipendenti e autonomi.
Dott. Villiam Zanoni
Le nuove modalita’ di liquidazione delle pensioni: Viaggio nel futuro o ritorno al passato?
Sono già passati oltre due mesi dalla emanazione della circolare n° 54 del 22 marzo 2016 e tutto sembra apparentemente tranquillo, ma a volte non c’è nulla di peggio del silenzio. Mi riferisco ovviamente alle nuove modalità di liquidazione delle pensioni ex INPDAP (tranne al momento che per la Cassa Stato) che con quella circolare sembra aver assunto il suo assetto definitivo dopo che con la circolare n° 110 del 28 maggio 2015 è stata avviata una sperimentazione su alcune sedi.
Dott. Francesco Disano
L’ultima data utile del 31.12.2016. I prepensionamenti pubblici conseguenti a riduzione degli organici
Il decreto legge 31.08.2013, n. 101, convertito in legge 30.102013 n. 125, ha annoverato rilevanti novità in materia di rideterminazione e rivisitazione delle dotazioni organiche nelle pubbliche amministrazioni. La norma, specificatamente, prevede, nelle specifiche situazioni ove si concretizzano casi di dichiarazione di eccedenza di personale per ragioni funzionali o finanziarie, la possibilità di utilizzare la normativa speciale recata dal decreto legge 06.07.2012, n. 95 (cosiddetta “ spending review “), per cui al personale dichiarato eccedentario si applica la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro, con conseguente accesso, per coloro che ne abbiano i requisiti, al trattamento pensionistico in base alla disciplina vigente prima dell’entrata in vigore della riforma Fornero (Legge 22.12.2011 n. 214 ).
Dott. Francesco Disano
La quota “B” e la quota “C” nel calcolo della misura del trattamento di quiescenza
Come è risaputo, la quota B caratterizza quel segmento della pensione, calcolata secondo il sistema retributivo, relativa alle anzianità contributive maturate da ogni dipendente successivamente alla data del 31 dicembre 1992. A partire da questa data, l'articolo 3 del Decreto legislativo n. 503/1992 (Riforma Amato) ha provveduto a mutare le regole di calcolo della pensione retributiva, attraverso un processo di graduale ampliamento del “ periodo di riferimento” per la determinazione della retribuzione pensionabile, armonizzando, altresì, le regole vigenti nell'assicurazione generale obbligatoria agli iscritti presso i fondi esclusivi e sostitutivi della medesima.
Dott. Villiam Zanoni
Le perle dell’INPS: un caso di maternità fuori rapporto
In assenza di novità sostanziali ed in attesa dei probabili eventi dell’autunno prossimo, abbiamo dedicato la nostra attenzione ad una vicenda recentemente accaduta e che ci è stata segnalata.
Anzi sollecitiamo i lettori a farci pervenire analoghe segnalazioni affinché si possano sollecitare interventi rettificatori da parte dell’INPS.
Congedo di maternità per parto prematuro: ancora una sorpresa da una circolare
Dott. Villiam Zanoni
Non voglio rifare una polemica già più volte trattata, ma una recente circolare dell’INPS ha riacceso le nostre attenzioni. Tutto comincia con la legge delega del cosiddetto “Job Acts” (legge n° 183 del 10 dicembre 2014) il cui articolo 1, ai commi 8 e 9, ha scritto i principi e i criteri direttivi della delega in materia di congedi parentali, ed in particolare alla lettera g) ha inserito fra questi il seguente: “ricognizione delle disposizioni in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, ai fini di poterne valutare la revisione per garantire una maggiore flessibilità dei relativi congedi obbligatori e parentali, favorendo le opportunità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, anche tenuto conto della funzionalità organizzativa all’interno delle imprese”.
Doppio calcolo degli assegni pensionistici
Dott. Francesco Disano
Con il messaggio n. 1180 del 15.03.2016 (non ancora pubblicato sul proprio sito istituzionale ), l’Inps ha emanato le prime indicazioni operative circa le novità introdotte dai commi 707 e 708 dell’art. 1 della Legge n. 190/2014 (finanziaria 2015), in ordine al calcolo del trattamento pensionistico dei dipendenti cosiddetti " ex retributivi “ .
Dott. Francesco Disano
Il massimale contributivo non si applica per i dipendenti che riscattano contributi prima del 1996
L'Inps, con la circolare n. 58 dell’1.04.2016, fornisce chiarimenti in merito alla corretta gestione e, quindi, all’applicazione del massimale annuo della base contributiva e pensionabile per coloro che acquisiscono anzianità assicurative anteriormente alla data del 1° gennaio 1996, a seguito di inoltro di istanza di riscatto o accredito figurativo. Pertanto,la contribuzione versata anteriormente al 1° gennaio 1996 in qualsiasi gestione pensionistica obbligatoria, anche se diversa da quella di iscrizione all’1.01.1996, implica la non applicazione del massimale contributivo.
Dott. Villiam Zanoni
Alcune riflessioni sulla circolare n° 58/2016 dell’ INPS (Chiarimenti sul sistema contributivo, misto e retributivo)
La circolare da cui traggono spunto le successive considerazioni ha destato non poche perplessità e soprattutto una ridda di interpretazioni sulle quali sarebbe bene che l’INPS si pronunciasse molto più esplicitamente, magari previo tavolo di concertazione con il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e con il Dipartimento della Funzione Pubblica. Partiamo dall’oggetto della circolare (“Chiarimenti in materia di applicazione del massimale contributivo di cui all’articolo 2, comma 18 della legge 8 agosto 1995, n° 335 per i soggetti iscritti alle Gestioni pubbliche”) che per una parte appare assolutamente scontato, mentre poi in verità nasconde un altro chiarimento che è quello che in verità ha generato le ricadute problematiche.
Dott. Villiam Zanoni
Previdenza: le poche flessibilità introdotte e quelle in itinere
Come i lettori ricorderanno, quando si è iniziato a discutere della legge di stabilità per l'anno 2016 uno degli argomenti che tennero banco fu quello relativo alla introduzione di maggiori elementi di flessibilità per l' accesso alla pensione reso particolarmente complicato dalla riforma Fornero.Si parlò quindi della settima salvaguardia, dell'opzione donna, della quota 100, di eventuali penalizzazioni, ecc...
Dott. Francesco Disano
Il trattamento pensionistico con il cumulo
I commi dal 239 al 246 della legge n. 228/2012 , forniscono una ulteriore possibilità di unire insieme tutta la contribuzione versata ,“frammentata” e “sparsa “ in più gestioni assicurative. Il nuovo istituto del “cumulo” offre l’opportunità a coloro che risultano iscritti presso due o più forme di assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti dei lavoratori dipendenti, autonomi, e degli iscritti alla gestione separata e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, di poter cumulare tutti i periodi non coincidenti ai fini del conseguimento di un’unica pensione.
Dott. Villiam Zanoni
Lo strapotere delle circolari e l’ennesima novita’ sulla contribuzione figurativa per i dipendenti pubblici
Mi perdonino i lettori se li coinvolgo nuovamente in una polemica che ha molto di personale, ma che poi alla fine diventa anche di interesse collettivo. Riprendo, infatti, due aspetti che ho già più volte trattato nelle mie elucubrazioni che ho sempre costruito nella speranza che non rimanessero tali, ma vedo che la quotidianità mi riporta spesso all’amara considerazione in base alla quale mi rendo conto di trovarmi di fronte ad un sistema burocratico ahimè immodificabile.
Dott. Villiam Zanoni
Riparte la carica della trattenuta del 2,50% a carico del lavoratore per il TFS/TFR dei pubblici dipendenti
Non è un argomento nuovo poiché è già stato oggetto di trattazione oltre un anno fa, ma recenti pronunciamenti giudiziari hanno riacceso l’attenzione sulla vicenda.L’ultima volta che ce ne siamo occupati è stato quando la Corte Costituzionale ha per certi aspetti chiuso un capitolo dell’argomento, e cioè quando con la sentenza n° 244 del 22-28 ottobre 2014 ha rigettato la questione di legittimità costituzionale sollevata sull’articolo 1, commi 98 e 99, della legge 24 dicembre 2012, n° 228 (Legge di stabilità 2013).
Dott. Francesco Disano
Ulteriore deroga alla legge Fornero con la “settima salvaguardia“
Sulla Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 302 del 30.12.2015 – Supplemento ordinario- è’ stata pubblicata la legge 28.12.2015, n.208 (c.d. “legge di stabilità per l’anno 2016”) che, all’interno del suo unico articolo composto da ben 999 commi, estende , tra l’altro, i benefici in materia di deroghe alla riforma Fornero in favore di ulteriori 26.300 dipendenti.
Dott. Villiam Zanoni
La strana e curiosa vicenda della contribuzione figurativa per i dipendenti pubblici
Ho voluto dedicare queste note all’argomento in oggetto a causa di una serie di problemi che sono sorti recentemente all’interno delle nuove procedure per la liquidazione delle pensioni a carico della gestione pubblici dipendenti, procedure che si stanno estendendo alla generalità delle amministrazioni. In questo momento solo alcune sedi stanno utilizzando in modo sperimentale questa nuova procedura, ma è ormai imminente il coinvolgimento generale di tutte le amministrazioni.
Dott. Francesco Disano
Ora è possibile cumulare il riscatto della laurea con quello del congedo parentale
E’ stato necessario che trascorresse molto tempo, ma finalmente ( !!! ) vi ha provveduto l’art.1, comma 298 della legge 28.12.2015, n. 208 ( legge di stabilità 2016 ) a sancire la totale e piena cumulabilità del riscatto del periodo corrispondente alla maternità facoltativa fuori dal rapporto di lavoro con il riscatto del corso legale della laurea, provvedendo, così, a cancellare l’art. 14, comma 2, del decreto legislativo numero 503/1992 ed offrendo, in questo modo, la possibilità e la conseguente opportunità di un riconoscimento adeguato nei confronti delle donne) che hanno usufruito di periodi di astensione dal lavoro per congedo parentale ( ex astensione facoltativa ).
Dott. Villiam Zanoni
Le novità previdenziali della Legge di Stabilità 2016
Siamo finalmente arrivati al traguardo e la legge di stabilità per il 2016 ha concluso il suo iter con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (legge n° 208 del 28 dicembre 2015 in >Gazzetta Ufficiale n° 302 del 30 dicembre 2015 - Supplemento Ordinario n° 70). Come era abbondantemente prevedibile la norma ha concluso il suo iter dopo tre voti di fiducia dei due rami del Parlamento.
Dott. Francesco Disano
Requisiti più inaspriti per l’anno 2016 per le pensioni in regime di totalizzazione
Requisiti più stringenti dal 1° gennaio 2016 per i dipendenti con contribuzione accreditata in due o più gestioni previdenziali in Italia che intenderanno avvalersi dell’istituto della totalizzazione nazionale. Esplicherà i suoi effetti negativi l'ulteriore stretta determinata dalla stima di vita .
Dott. Villiam Zanoni
L’ultima buona notizia per gli esodati della sesta salvaguardia
Già il mese scorso mi ero occupato di questa vicenda, ma il modo con cui avevo concluso il mio intervento mi induce a tornare sull’argomento per dissipare ogni eventuale margine di dubbio grazie anche all’ennesimo intervento dell’INPS. Il problema è legato ai meccanismi con i quali il legislatore ha introdotto le diverse salvaguardie, ed in particolare la sesta con la legge n° 147/2014.
Dott. Villiam Zanoni
Lettera aperta agli attuari dell’INPS per gli oneri di riscatto e ricongiunzione
Dopo anni di silenzio ho ritenuto opportuno redigere la presente lettera aperta rivolta a coloro che per 8 anni hanno fatto finta che non sia cambiato nulla nell’ordinamento previdenziale italiano e che di conseguenza continuano a far pagare oneri molto elevati ai quali non sempre corrispondono benefici effettivi.
Dott. Francesco Disano
La malattia quale evento morboso, il periodo di comporto e le implicanze sulla valutazione dei periodi ai fini pensionistici ed ai fini del Tfs/Tfr.
Come è noto, il termine “ periodo di comporto “, altro non è che la sommatoria di tutte le assenze del dipendente verificatesi a seguito di malattia ed avvenute in un determinato arco temporale. La vigente normativa prevede che durante tale periodo di comporto (malattia) al dipendente medesimo deve essere conservato il posto di lavoro.
Dott. Francesco Disano
Riflessi sul trattamento pensionistico del congedo di maternità e paternità obbligatorio e facoltativo
Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 26.03.2001, n. 151, recante il Testo Unico delle disposizioni legislative vigenti in tema di tutela e sostegno della maternità, sono state apportate significative innovazioni rispetto alla normativa preesistente, con riguardo, in particolare,sia al riconoscimento della contribuzione figurativa relativa ai periodi di astensione obbligatoria per maternità, sia alla facoltà di chiedere il riscatto per periodi corrispondenti all’astensione facoltativa per maternità, relativi ad eventi verificatisi al di fuori del rapporto di lavoro, indipendentemente dalla loro collocazione temporale.
Dott. Villiam Zanoni
Il colpo di coda degli esodati in attesa della settima salvaguardia
Fra le tante vicende che stanno caratterizzando la legge di stabilità in discussione alla Commissione bilancio del Senato, ve ne è una che ha catturato l’attenzione dei media e di molti addetti ai lavori. Mi riferisco alla settima salvaguardia degli esodati che prima ancora di essere completamente definita e di entrare in vigore ha già generato contrapposte valutazioni: da un lato il Ministro del lavoro Poletti ha affermato che questa dovrebbe essere la soluzione strutturale del problema, dall’altro il presidente dell’INPS Boeri continua a dire che il problema rimane aperto proponendo le sue ricette.
Dott. Francesco Disano
La pensione di inabilità nel pubblico impiego
Le norme vigenti nel pubblico impiego prevedono diversi trattamenti di inabilità, le cui differenze sostanziali riguardano i requisiti di accesso e le modalità di calcolo. A differenza del settore privato, ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni è preclusa la possibilità di richiedere l'assegno ordinario di invalidità ; inoltre, nel caso in cui si verifica il riconoscimento dello stato di inabilità pensionabile, il dipendente pubblico iscritto all’Inps – Gestione dipendenti pubblici ( ex Inpdap ) viene dispensato dal servizio, con risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro da parte della propria amministrazione di appartenenza.
La parità di genere e lo strabismo della Pubblica Amministrazione
di Villiam Zanoni
Il problema della parità (o della disparità) di genere occupa da diversi anni le vicende lavoristiche e pensionistiche dei lavoratori italiani, vicende che paradossalmente hanno trovato nuova linfa in seguito alla entrata in vigore della riforma Fornero. Nel settore privato, all’interno del quale none esiste alcun limite di età ordinamentale che imponga al datore di lavoro determinati comportamenti, il problema è tutto di natura lavoristica e trova la sua regolamentazione da un lato nelle norme sulle pari opportunità, e dall’altro nelle norme sul licenziamento per giusta causa, a nulla rilevando il fatto che fino al 31 dicembre 2017 le donne possano accedere alla pensione di vecchiaia con età pensionabili inferiori a quella prevista per gli uomini o alla pensione anticipata con requisiti contributivi altrettanto inferiori.
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