Una prima analisi ci conduce alla conclusione che, sebbene i due strumenti si rivolgono formalmente a platee di potenziali fruitori differenti, nulla esclude che essi possano “aderire uno sull’altro “, rimandando al dipendente la possibilità di operare una scelta definitiva .
Prioritariamente va evidenziato che il congedo biennale straordinario, interessa i soli lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati ) e può essere fruito in maniera frazionata o continuativa nel limite massimo di due anni nell'arco dell’intera vita lavorativa. Può, ad esempio, essere richiesto e goduto per una settimana, o per un mese, o periodi ancora più lunghi, secondo la necessità che via via si manifesta e deve essere finalizzato alla cura ed all’assistenza del parente disabile. Il congedo può essere utilizzato, inoltre, entro un determinato ordine di chiamata: 1) il lavoratore per il coniuge; 2) il lavoratore per i figli; 3) o, al contrario, figli per i genitori: in questo caso i figli devono essere conviventi con il genitore e non ci devono essere altre persone in grado di curare il disabile; 4) se i genitori mancano, o sono anch'essi inabili, il diritto alla fruizione del congedo passa a fratelli e sorelle. Giova anche evidenziare che, per quel che concerne l'assistenza allo stesso figlio con handicap in situazione di gravità, i diritti sono riconosciuti ad entrambi i genitori i quali possono fruirne in modalità anche alternativa.
L'Ape social, di contro, abbraccia un ambito applicativo diverso, in quanto è riferita solamente ai soggetti che assistono da almeno sei mesi il coniuge o il parente entro il 1° grado (cioè il figlio o il proprio genitore) conviventi affetti da gravi disabilità. La condizione posta dal legislatore prevede che l’accesso sarà possibile solo alla contestuale maturazione di un’età anagrafica di 63 anni ed una contribuzione di almeno di 30 anni.
L'Ape social reca, perciò, il vantaggio di rivolgersi ad una più ampia platea di potenziali soggetti, considerato che comprende anche i lavoratori autonomi, gli iscritti alla gestione separata dell'Inps ed anche coloro che hanno perso l'occupazione.
Qualora le platee risultassero sovrapponibili, nel senso che il medesimo dipendente si troverebbe nella possibilità di accedere all’uno o all’altro dei due istituti, la nostra analisi ci conduce ad asserire che il congedo biennale straordinario rimane più vantaggioso rispetto all'Ape social .
Ciò discende principalmente da due ordini di motivazioni:
- la presenza della copertura contributiva utile ai fini pensionistici(caratteristica che non risulta essere presente nell'Ape social);
- la possibilità dell’erogazione dell’ indennità economica , più favorevole rispetto all'Ape social, in quanto rapportata, così come previsto dalla normativa, all'ultima retribuzione corrisposta dall’ente datore di lavoro o percepita dal dipendente .
Il congedo di cui all’art. 42 del decreto legislativo n. 151/2001 sancisce, infatti, l’attribuzione al dipendente di due benefici: un'indennità pari all'ultima retribuzione percepita (comprensiva dei ratei di tredicesima mensilità ) e la relativa copertura figurativa contributiva utile sia ai fini del diritto che della misura del trattamento di quiescenza, determinata secondo le regole di cui all'articolo 8 della legge n. 155/1981).
L'Ape social , invece, è caratterizzata dal fatto di erogare solamente una indennità (per 12 mensilità annue) il cui importo è determinato dalla misura della pensione maturata al momento della richiesta. Inoltre, come è noto, l’importo massimo annuo percepibile non può eccedere i 1.500 euro lorde al mese (18.000 euro annui), mentre, viceversa nel congedo straordinario il massimale dell'indennità è molto più elevato potendo raggiungere una cifra pari ad euro 35.674,00 annui . ( Il dipendente che beneficia dell’indennità per congedo straordinario nel 2017 ha diritto, in sostanza, a percepire l’intero ammontare del proprio stipendio, compresi i contributi Inps versati a fini pensionistici, ma entro il limite d’importo di euro 47.445,82 ).
Considerato, dunque, che generalmente lo stipendio percepito è superiore alla pensione/indennità Ape, appare oltremodo chiaro che il congedo straordinario può risultare più favorevole.
Il dipendente, quindi, al fine di non perdere i benefici connessi ai due istituti in questione e trarne il massimo vantaggio, potrebbe, pertanto, prima chiedere il congedo straordinario (ricavandone, in tal modo, un guadagno sulla misura della pensione) e solo alla scadenza del congedo utilizzare l'Ape sociale per raggiungere la pensione.