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Nel cedolino paga di luglio il nuovo trattamento integrativo dei redditi

di Pierluigi Tessaro 

Nel prossimo cedolino paga di luglio molti lavoratori troveranno un aumento, che potrà arrivare fino ad € 100.

Questa nuova misura, denominata “Trattamento integrativo dei redditi di lavoro dipendente e assimilati”, avrà come scopo la riduzione del cuneo fiscale, cioè la differenza fra il costo lordo sostenuto dal datore di lavoro e l'importo netto percepito dal dipendente.

Nonostante le notevoli difficoltà riferite all’attuale situazione emergenziale, il Parlamento ha convertito in legge, n. 21 del 2/4/2020, il D.L. n. 3/2020, relativo alle “Misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente”.

 

Pertanto, con il mese di giugno cesserà l'erogazione del bonus Renzi, disposto dall'articolo 1 del D.L. n. 66/2014.

Delle nuove misure ne beneficeranno in totale 16 milioni di contribuenti, con un aumento del numero di lavoratori che già percepivano il bonus "Renzi" di oltre 4,3 milioni.

L’erogazione del nuovo beneficio potrà avvenire o sotto forma di bonus o con detrazione fiscale, sulla base del reddito percepito.

Ai possessori di un reddito compreso fra € 8.174 ed € 28.000 verrà corrisposto un bonus di € 100 al mese, mentre ai lavoratori con un imponibile fiscale fra € 28.001 ed € 40.000 verrà erogata una detrazione, decrescente in relazione all’importo percepito.

Di questo nuovo trattamento ne potranno beneficiare i lavoratori dipendenti, i soci di cooperative, i lavoratori dipendenti percettori di compensi per incarichi da soggetti terzi, i titolari di stage, borse di studio o altre attività di addestramento professionale, i collaboratori coordinati e continuativi, i sacerdoti, i lavoratori socialmente utili, i percettori di indennità di mobilità, prestazione di esodo, cassa integrazione e Naspi.

Tale beneficio non concorrerà alla formazione del reddito complessivo, sia nel caso venga corrisposto in forma di bonus o di detrazione.

Del nuovo trattamento resteranno tuttavia esclusi i pensionati e gli “incapienti”.

Per quanto riguarda gli “incapienti”, cioè i possessori di un reddito complessivo non superiore ad € 8.000 annui, tale misura non verrà erogata per evitare accavallamenti con altri istituti, come, ad esempio, il reddito di cittadinanza.

Come detto, la platea dei beneficiari verrà notevolmente ampliata.

In particolar modo, i contribuenti con redditi compresi fra € 26.600 ed € 28.000, che prima non percepivano il bonus “Renzi”, a partire da luglio troveranno € 100 mensili in più.

Anche i possessori di un reddito compreso fra € 8.174 ed € 24.600 ne beneficeranno, sebbene in misura minore, con un valore di € 20 mensili in più, mentre i lavoratori con un imponibile variabile da € 24.600 ad € 26.600, che prima fruivano del bonus “Renzi” riparametrato in base al reddito, ora si vedranno attribuire il nuovo bonus in misura tanto maggiore quanto più ci si avvicinerà ad € 26.600.

Per i lavoratori con reddito imponibile compreso fra € 28.001 ed € 40.000 il beneficio avverrà sotto forma di detrazione fiscale, decrescente all’aumentare del reddito.

Al raggiungimento di € 35.000 corrisponderà un valore di € 80 al mese, che andrà riducendosi sempre più fino all’azzeramento della detrazione, al raggiungimento di € 40.000 annui.

E’ prevista un’applicazione sperimentale di tali misure, con un riconoscimento del bonus per un valore di € 600 per il 2020 e di € 1.200 per il 2021, mentre la detrazione verrà riconosciuta per il solo periodo 1.7.2020 – 31.12.2020.

Tutto ciò in un’ottica di revisione degli strumenti di sostegno al reddito.

I sostituti d’imposta dovranno verificare l’effettiva spettanza del beneficio in sede di conguaglio, provvedendo all’eventuale recupero degli importi corrisposti.

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