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A tutto SPID!!! (prima parte)

Dott. Daniele Perugini

managementUltimo servizio in ordine di tempo a renderne necessario l’utilizzazione, il «bonus cultura»: i neomaggiorenni avranno a disposizione l’applicazione “18app”, a cui potranno accedere con le proprie credenziali SPID, il Sistema pubblico di identità digitale. Occasione propizia, a sette mesi dal debutto, per fare quindi il punto su SPID, il Sistema di Identità Digitale progettato per favorire i cittadini nella fruizione dei servizi on line offerti dalla P.A. e dalle imprese. Ad oggi sono quasi 135 mila le identità attivate, che tramite SPID possono disporre on line più di 4.200 servizi, attivati grazie alla presenza di oltre 3.700 amministrazioni. Un percorso a tappe per comprendere cos’è SPID, come si acquisisce un’identità digitale, i servizi offerti on line e come un’amministrazione può diventare fornitore di servizi.

Da metà settembre anche il «bonus cultura» si avvale di SPID (seppur con qualche iniziale difficoltà operativa, legata presumibilmente all’avvio del Sistema) per consentire ai neomaggiorenni l’accesso ad un’applicazione digitale, necessaria per usufruire della somma di 500 euro stanziata in loro favore per l’acquisto di beni e servizi legati alla cultura.

Solo dopo aver ottenuto le credenziali SPID si potrà infatti accedere dallo smartphone o dal tablet all’applicazione “18app”, da cui sarà possibile scegliere le attività o i beni da acquistare, all’interno di un elenco di esercenti accreditati (che comprende negozi, biblioteche, cinema, teatri, musei e servizi culturali).

La richiesta del bonus consentirà peraltro ai nati nel 1998 (potenzialmente 576.953 giovani) di iniziare a prendere confidenza con l’identità digitale, strumento che potranno poi utilizzare, come già avviene a molti cittadini, per accedere a tutti i servizi online della pubblica amministrazione.

Nei prossimi tre anni si stima, infatti che saranno oltre 10/15 milioni le identità digitali rilasciate per accedere con un’unica credenziale a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione e quelle dei privati che desiderano accreditarsi come fornitori: un’indubbia semplificazione che evita all’utenza la proliferazione di password e codici.

Anche le imprese private - oltre che accedere al sistema in qualità di utenti - possono stipulare convenzioni con l’AGID (l’Agenzia per l’Italia Digitale che ha il compito di garantire la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana, in coerenza con l’Agenda digitale europea e che lo scorso 7 ottobre ha pubblicato lo schema di convenzione) per l’adesione al Sistema in qualità di fornitori di servizi qualificati (Service Provider) erogati in rete nell’ambito di SPID, con sottoscrizione di apposito contratto con i Gestori delle Identità digitali (Identity Provider, in breve IP), collegato alla scadenza temporale della convenzione stessa.

SPID, COS’E’?  Il Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità digitale di cittadini e imprese è costituito da un insieme aperto di soggetti pubblici e privati che, tramite accreditamento presso l’AGID, gestiscono la registrazione, il rilascio di credenziali digitali e gli strumenti di accesso in rete nei riguardi di cittadini ed imprese per conto delle pubbliche amministrazioni. Dal punto di vista pratico, sul fronte dell’utenza, SPID si concretizza in un nuovo sistema di login che permette a cittadini ed imprese di accedere con un’unica «identità digitale» ai diversi servizi on line, pubblici e privati, in maniera <<semplice, sicura e veloce>>, come viene più volte ribadito sul sito dell’AGID. Attraverso SPID sarà più facile effettuare prenotazioni di prestazioni sanitarie, iscrizioni scolastiche, verifiche contributive, ma anche svolgere pratiche per le imprese. Con un’unica password si potrà accedere ai servizi offerti on line ovunque ci si trovi, da un computer o da un dispositivo portatile, inclusi tablet e smartphone, purché si disponga di un accesso ad Internet. SPID, nel migliorare l’accessibilità ai servizi on line, vuole essere uno strumento di semplificazione che ne incentiva l’uso, spingendo le pubbliche amministrazioni verso un miglioramento della qualità e fungendo, al contempo, leva per il rilancio economico dei servizi digitali, abbattendo, peraltro, gli oneri finora destinati alla conservazione dei dati da parte sia delle PP.AA. che delle imprese operanti in tale mercato. Sono infatti i Gestori di Identità digitale gli unici soggetti accreditati da AGID al rilascio delle credenziali a cittadini ed imprese e, di converso, alla conservazione dei dati personali in modo sicuro ed inaccessibile, secondo le previsioni di legge, le regole tecniche e le direttive vigenti.

IDENTITÀ DIGITALE, COME OTTENERLA?  Una premessa: a differenza della Carta Nazionale dei Servizi - che non è completamente dematerializzata - per l’uso dell’identità SPID non è necessario alcun lettore di carte e può essere utilizzata in diverse modalità (da computer fisso o da mobile). I due strumenti hanno usi e scopi in parte diversi e in questa prima fase di implementazione del sistema SPID coesisteranno. L’identità SPID è costituita da credenziali (nome utente e password) che vengono rilasciate previa richiesta dell’utente ad uno dei Gestori delle identità digitali (attualmente quattro: Poste Italiane, Sielte, TIM e InfoCert). Per richiedere e ottenere le credenziali SPID occorre identificarsi presso uno citati IP, secondo le modalità da ciascuno di questi previste. Alcuni IP prevedono, infatti, solo l’identificazione di persona, dopo aver comunque comunicato dei dati in via telematica. Altri gestori, invece, hanno attivato altre forme di riconoscimento interamente on line, mediante strumenti di identificazione digitale (smart card, firma digitale) o attraverso l’uso di web cam. In ogni caso, oltre ad un documento di identità in corso di validità e alla tessera sanitaria, è necessaria la disponibilità di un indirizzo e-mail e di un numero di telefono cellulare in normale uso (anche se non si è l’intestatario del contratto). Il rilascio delle credenziali è attualmente del tutto gratuito, salvo l’eventuale onere da sostenere per specifici servizi che si affiancano alle procedure gratuite: ad esempio, il riconoscimento presso InfoCert, se effettuato tramite webcam, anziché di persona, ha un costo aggiuntivo ed analogamente Poste Italiane richiede un contributo per la spedizione delle credenziali al domicilio, in luogo della registrazione on line o presso gli uffici postali. È peraltro possibile richiedere più di una identità digitale – anche con diversi livelli di sicurezza – con l’opportunità di rivolgersi a differenti gestori di identità digitale. Ogni cittadino è libero di scegliere l’IP che preferisce.

PRIVACY Di basilare rilevanza, su questo aspetto, è il produttivo confronto tra l’Agenzia e il Garante della Privacy, che ha permesso di mettere a punto una definizione condivisa delle caratteristiche e delle modalità di adozione di SPID conformi alle disposizioni vigenti. Entrambi gli organismi vigilano sul rispetto delle norme, sia per ciò che concerne l’attività degli Identity Provider, sia per quanto riguarda i servizi messi a disposizione da pubbliche amministrazioni e privati. A tal proposito va sottolineato che il sistema di rilascio delle credenziali assicura la piena protezione dei dati personali, non consentendo, peraltro, alcun tipo di profilazione, a garanzia della privacy degli utenti. I dati personali che vengono comunicati agli Identity Provider per richiedere SPID, non potranno essere utilizzati né ceduti a terze parti senza autorizzazione da parte dell’utente stesso. Il processo di registrazione e quello del rilascio delle credenziali, come specificato dalle norme tecniche di riferimento, sono due fasi distinti di uno stesso processo. Al momento della registrazione dovranno essere esplicitamente distinti i dati necessari all’ottenimento dell’identità digitale SPID dalle ulteriori informazioni - non obbligatorie - che il gestore di identità potrà eventualmente richiedere. Una distribuzione decentrata delle identità, con ogni IP responsabile della sicurezza dei dati degli utenti, oltre a garantire il principio di libertà di scelta dell’utente (ognuno può scegliere l’IP che desidera e cambiarlo, se lo desidera), assicura un sistema a minore vulnerabilità e, non da ultimo, consente di stimolare lo sviluppo di un mercato dei servizi sempre più ampio e tecnologicamente avanzato, poiché qualunque soggetto in possesso dei requisiti previsti dalle norme può fare richiesta di accreditamento all’AGID in qualità di IP.  Il Sistema, peraltro, protegge i dati personali più di una smart-card, in quanto con tali carte elettroniche i dati personali utili a verificare l’identità in rete sono disponibili al Service provider, mentre con SPID, ancorché l’autenticazione sia garantita con assoluta certezza, transiteranno verso il service provider, previa autorizzazione dell’utente, solo i dati strettamente necessari per la specifica transazione.

SICUREZZA.  Nell’architettura del Sistema sono previsti tre livelli di identità SPID, ciascuna caratterizzata da specifiche delimitazioni all’operatività, con riguardo al livello di sicurezza richiesto per le transazioni. Ciascuna pubblica amministrazione e ciascun privato fornitore di servizi definisce in modo autonomo il livello di sicurezza necessario per accedere ai singoli servizi digitali. Il primo livello permette di accedere ai servizi online attraverso un nome utente e una password scelti dall’utente. Il secondo livello – necessario per servizi che richiedono un grado di sicurezza maggiore - permette l’accesso attraverso un nome utente e una password scelti dall’utente, più la generazione di un codice temporaneo di accesso (one time password). Il terzo livello, oltre al nome utente e la password, richiede un supporto fisico (es. smart card) per l’identificazione. Ad oggi sono disponibili solo identità SPID di primo e secondo livello. Il cittadino, a fronte di un eventuale furto di identità, è protetto sia dalle norme civili che regolano SPID, che dal Codice penale, secondo il quale per tale reato, oltre alla multa, è prevista la reclusione fino a tre anni per l’Identity Provider, oltre alle altre sanzioni derivanti dall’applicazione delle norme riguardanti i gestori di pubblico servizio.

PIU’ DI QUATTROMILA SERVIZI.  Le credenziali SPID sono la chiave di accesso a quei servizi che la Pubblica Amministrazione e i privati renderanno man mano disponibili. Fermo restando che l’adesione dell’intera Pubblica amministrazione al Sistema Pubblico di Identità Digitale dovrà avvenire entro il 2017, attualmente risultano disponibili più di 4.200 servizi che abbracciano diversi ambiti, la cui ricerca, sul sito web curato dall’AGID e specificamente dedicato a SPID (www.spid.gov.it), è agevolata dalla possibilità di funzioni di filtro e ricerca sulla banca dati e dalla strutturazione della stessa in categorie (Agricoltura, pesca, silvicoltura e prodotti alimentari; Ambiente; Economia e finanza; Giustizia, sistema giuridico e sicurezza pubblica; Governo e settore pubblico; Istruzione, cultura e sport; Popolazione e società; Regioni e città; Salute; Scienza e tecnologia; Trasporti) e sottocategorie. Navigando tra le categorie si può infatti seguire un percorso guidato che permette di arrivare, attraverso una struttura logica ad albero, ai singoli servizi disponibili sulla piattaforma SPID. Cresce il numero delle Pubbliche amministrazioni che hanno già reso fruibili i propri servizi attraverso le credenziali digitali: ACI, INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, Equitalia, alcune Università, diverse Regioni ed oltre 3.300 Comuni. Occorre precisare che nella prima fase di avvio del Sistema è necessario far coesistere SPID con i sistemi di autenticazione già esistenti. La progressiva implementazione del Sistema da parte della pubblica amministrazione (che durerà 24 mesi) comporterà l’accesso a tutti i servizi online tramite SPID.

E SE SERVISSE AIUTO? Fin dalla prima fase di lancio del Sistema, l’AGID ha attivato una articolata campagna comunicazionale, fornendo attraverso canali anche multimediali le informazioni necessarie per conoscere il servizio, richiedere le credenziali e conoscerne le possibilità di utilizzo. Prevedendo le difficoltà dell’utenza sia nella fase di richiesta delle credenziali che in quella, successiva, di navigazione e scelta dei singoli servizi, sono stati predisposti diversi canali di assistenza disponibili sulla stessa piattaforma web del Sistema (con possibilità di contatto diretto dal sito o tramite telefono e con la pubblicazione di FAQ ) e con il supporto degli stessi Identity Provider (che hanno attivato propri specifici call center).

Prossimamente si vedrà come un’amministrazione pubblica, tenuta a offrire i propri servizi on line con accesso tramite SPID, può diventare fornitore di servizi, secondo le procedure tecnica ed amministrativa predisposta dall’AGID.

Daniele Perugini

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