di Pierluigi Tessaro
LEGGI LA SECONDA PARTE - AGGIORNAMENTO
L’assegno unico universale partirà il prossimo 1° luglio ma solo per i lavoratori autonomi ed i disoccupati. Per le altre categorie di lavoratori verrà introdotta una misura “ponte”, per il periodo luglio-dicembre 2021, in attesa del provvedimento definitivo che partirà, a regime. il 1° gennaio 2022.
Fino a fine anno resteranno, perciò, le misure attualmente in vigore, detrazioni per i figli a carico, oltre a quelle a favore delle famiglie, cioè il bonus bebè ed il premio alla nascita per le neo-mamme. La soluzione ponte dovrebbe corrispondere ad una sorta di assegno semplificato, con importi, tuttavia, inferiori rispetto a quelli preventivati a regime, che dovrebbero arrivare fino all’importo massimo di 250 euro.
Tale valore sarà formato da una parte fissa ed una variabile, basata sul reddito complessivo del nucleo familiare.
La legge delega non indica il valore dell’assegno unico universale, per cui attualmente sono allo studio diverse simulazioni atte a garantire il beneficio al maggior numero di famiglie, nel rispetto del budget a disposizione.
L’Istat ha rilevato che la riforma, attraverso l’introduzione dell’assegno unico universale, determinerà un incremento del reddito per il 68% delle famiglie, soprattutto quelle con partita iva, a fronte, però, di un 29,7% che, invece, si ritroveranno penalizzate a livello di aiuti alla famiglia.
In particolare, i nuclei familiari con figli di età superiore a 21 anni a carico dei genitori, esclusi sia dal percepimento dell’assegno unico che dalle detrazioni per i figli, le famiglie numerose, le coppie di fatto, non legate da un legame giuridico come il matrimonio o il contratto di convivenza, e, infine, i nuclei in possesso di un patrimonio mobiliare ed immobiliare.
Solo per il 2,4% dei genitori, invece, la situazione rimarrà immutata.
L’importo dell’assegno verrà attribuito sulla base dell’ISEE, l’indicatore della condizione economica del nucleo familiare, tenendo conto dell’età dei figli a carico e dei possibili effetti di disincentivo al lavoro per il secondo percettore di reddito nel nucleo familiare, e potrà essere erogato come somma mensile in denaro o come credito d’imposta.
Dal 1/1/2022, l’assegno unico universale porterà ad una progressiva eliminazione delle altre misure presenti nel nostro ordinamento, ovvero il bonus bebè, il premio alla nascita, il bonus latte, gli assegni per nucleo familiare e le detrazioni per i figli a carico.
L’assegno sarà compatibile con altre forme di sostegno al reddito familiare, come ad esempio, il reddito di cittadinanza, e non verrà considerato per la richiesta di prestazioni agevolate e/o di trattamenti assistenziali, nonché altri benefici e prestazioni sociali a favore dei figli con disabilità.
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