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 LA GRANDE DIMENTICATA

di Enrica Conti e Maria Grazia Luzzini

“Più sarà grande la conoscenza di ciò che bisogna fare, maggiore sarà il potere di sapere cosa fare” Benjamin Disraeli (Primo Ministro inglese)

Nel variegato e ampio panorama della formazione vi è una grande dimenticata, la valutazione di esito.

I vantaggi che ne derivano possono essere  innumerevoli, come vedremo, e così importanti che sorge una domanda semplice: perché non viene fatta?

Quando viene discussa e illustrata sul piano teorico si enumerano sempre le opportunità che offre e sono così rilevanti che torna la domanda base? Perché non fare la valutazione di esito dei processi formativi?

Quali timori, quali pregiudizi fanno sì che venga relegata in un piccolo angolo di discussione teorica fra esperti e così raramente sperimentata ed applicata, soprattutto nella formazione per adulti nella Pubblica Amministrazione.

Troppo complessa? Costosa? Difficile?

Un’esperienza svolta nel Servizio Sanitario pubblico ci dice che invece è possibile, accessibile e, possiamo aggiungere, coinvolgente e fortemente motivante quando progettata e realizzata attraverso uno specifico percorso di formazione-intervento mirato.

La scelta di attivare la valutazione di esito nella formazione parte necessariamente dall’analisi del ciclo della formazione classico, che si conclude sempre con la valutazione di apprendimento e di gradimento. E generalmente non si va oltre.

Cambiare gli approcci e uscire dalle zone di comfort senza replicare sempre i vecchi tradizionali modelli di valutazione della formazione è riconosciuta come  azione difficile da compiere; si accetta la prospettiva di andare oltre, ma in modo consapevole e mirato,  solo quando ci si trova di fronte all’opportunità di nuove sfide di lavoro o per gestire processi di cambiamento.

Supportare i dirigenti, i responsabili dei servizi all’adozione delle misure necessarie per il costante sviluppo e valorizzazione delle competenze degli operatori nel proprio Ente e governare i processi che hanno effetti diretti sulle varie dimensioni delle performance diventa oggi una strada indispensabile.

La formazione continua a rappresentare una leva e uno strumento per gestire i processi di cambiamento e il rafforzamento delle competenze delle persone al lavoro.

Se la formazione è una leva strategica, assunto generalmente condiviso, occorre però anche capire se la formazione sia coerente con gli obiettivi organizzativi, con le attese della qualità dei servizi, con i bisogni degli operatori.

Non c’è dubbio che in questa prospettiva la valutazione di esito della formazione è l’unica strada percorribile, pensare di fare formazione senza valutarla in termini di out come e di output si rischia di usare uno strumento manageriale in modo autoreferenziale e non chiaramente finalizzato.

La valutazione di esito della formazione è una pratica professionale poco valorizzata ma ha un ruolo altrettanto strategico per vari aspetti.

Negli ultimi anni le organizzazioni pubbliche, le organizzazioni di servizio alla persona e alla comunità, quali quelle sociosanitarie, si sono impegnate ad affrontare grandi, molteplici e continue sfide che impongono alle stesse di ripensarsi attraverso il miglioramento degli assetti organizzativi, lo sviluppo di processi di lavoro più efficaci ed efficienti, la trasformazione della cultura dell’organizzazione per renderla più coerente rispetto alle sfide del contesto in cui operano e la ridefinizione della propria strategia per rispondere ai mutevoli bisogni della collettività.

L’importanza di avere operatori pubblici che sostengano la sfida al cambiamento e un management che dia  la fiducia alle  persone nello svolgimento dell’attività lavorativa, qualsiasi sia il ruolo organizzativo ricoperto, diventano  variabili fondamentali, aspetto troppo poco  considerato.

A fronte di queste aspettative la valutazione gioca un ruolo molto importante sia perché può descrivere gli esiti e gli impatti dei processi formativi sui comportamenti organizzativi e sulle performance dei servizi, sia perché può e deve garantire un costante processo di apprendimento capace di migliorare il sistema formazione della Pubblica Amministrazione. Perché questo avvenga è importante comprendere il significato della valutazione di esito e conoscere i metodi e le tecniche adeguate per sviluppare specifici disegni di valutazione.

La realizzazione di una valutazione ‘di qualità’ richiede la scelta di strategie adeguate sia per strutturare il “campo di analisi” dove sarà applicata (compreso il sistema dei portatori di interesse) sia per mettere a punto i processi di valutazione di esito propriamente detti, attraverso la progettazione di un disegno valutativo adeguato, la scelta di buone modalità di rilevazione delle informazioni, l’esecuzione di una analisi dei dati corretta, la preparazione di buone presentazioni. La valutazione di un progetto in particolare richiede uno sforzo di chiarificazione che a partire dalla scelta dei target individua obiettivi chiari, credibili e tendenzialmente misurabili: in quanto azione organizzata la valutazione va pensata ed ideata  a partire dalla fase di stesura del progetto, quando si traduce l’idea in termini operativi, si esplicitano finalità ed obiettivi e si pianificano le varie attività.

 Una sintesi metodologica del progetto “ La valutazione della formazione”.

Il percorso formativo realizzato con la rete dei referenti della formazione dell’Area Vasta 1 della Regione Marche è iniziato con un primo approccio di fondo “Approccio alla valutazione di esito della formazione: metodi tecniche e strumenti” che ha fornito il quadro di riferimento generale di carattere teorico-metodologico sul tema degli approcci valutativi che possono essere utilizzati per analizzare, elaborare e comunicare i risultati e gli esiti della formazione realizzata. Lo scopo era ed è di misurare le ricadute che gli interventi formativi producono sulle performance nei servizi dal punto di vista tecnico, organizzativo, di motivazione e di clima.

Il percorso si è quindi focalizzato in una tappa successiva sulle metodologie proprie della valutazione degli esiti nella formazione e sugli indicatori possibili “La valutazione degli esiti della formazione: metodologie e indicatori”.  Cosa valutare, come valutare, come analizzare i risultati, come scegliere gli indicatori adatti e possibili, come isolare i fattori determinanti.

Successivamente sono state approfondite le tecniche del focus group e dell’intervista semi-strutturata di gruppo “Il Focus Group: tecnica e metodo per la valutazione degli esiti della Formazione”, mirate alla valutazione qualitativa dei processi formativi, sicuramente la più sfumata e difficile e che maggiormente ha coinvolto i referenti partecipanti e i dipendenti intervistati e creato in tutti una motivazione particolarmente forte.

Scoprire che l’Azienda Sanitaria era realmente interessata a conoscere l’esito di quanto investito per la crescita dei dipendenti e professionisti e per il miglioramento dei Servizi è stata sicuramente una leva fortissima di sostegno al clima organizzativo e di promozione di qualità.

Ogni step formativo ha alternato una prima parte di aula con una didattica fortemente interattiva a lavori di gruppo e l’ultima fase anche sul campo, seguiti a distanza dalla formatrice, terminando con una condivisione finale nuovamente in aula per la conoscenza reciproca e lo scambio delle esperienze e dei risultati del lavoro attivo.

E’stata effettuata la valutazione di esito sia di tipo qualitativo che quantitativo di corsi realizzati e si è visto che non solo è possibile ma anche che ha prodotto un coinvolgimento ed una soddisfazione veramente alta in tutti i dipendenti e professionisti coinvolti nella stessa.

Questo percorso ha anche dimostrato che i servizi pubblici e sanitari sono entrati nella cultura e nella prassi dei dati e dell’informatica la cui carenza in passato era il principale ostacolo alla realizzazione della valutazione di esito dei processi formativi.

Ora questa valutazione è possibile, è necessario solamente avere chiaro cosa cercare, come cercarlo e perché e preventivamente fornire agli attori della Formazione gli strumenti culturali e metodologici necessari.

L’esperienza del progetto Valutazione della formazione, condotta sul modello della formazione-intervento, può essere considerato un modello di buona pratica, come approccio possibile all’ interno del comparto pubblico (enti locali, aziende sanitarie, servizi territoriali e/o di comunità, ecc..).

Il progetto di “formazione intervento” dell’Area Vasta 1 si è basato sulla condivisione e pianificazione delle precondizioni organizzative (es. il ruolo dei referenti della formazione), sul modello dell’integrazione dei momenti formativi di aula con la formazione attiva sul campo, mediante  l’applicazione di una metodologia e di strumenti propri della ricerca sociale,  finalizzati alla valutazione di esito anche con la predisposizione dei documenti finali del processo valutativo condotto sui progetti formativi realizzati (casi di studio).

Il ruolo del formatore è stato quello di trainer e di facilitatore alla definizione del disegno della valutazione di esito fino all’acquisizione di una metodologia di valutazione di esito, implementata sul campo dalla rete dei referenti della formazione coinvolti (partecipanti al progetto formativo).

Il formatore ha agevolato il processo di apprendimento, grazie alla condivisione degli obiettivi con la direzione della formazione e creando le condizioni in cui i partecipanti sono stati sollecitati ad ampliare le prospettive di analisi e supportati nelle motivazioni all’apprendimento, accrescendo le competenze di ruolo.

La motivazione dei partecipanti al progetto formativo è stato un elemento imprescindibile per il successo del progetto formativo e per favorire la cultura e la pratica professionale per la valutazione di esito.

Quale è stata l’importanza dell’esperienza realizzata per la Direzione della Formazione, del management aziendale e degli operatori coinvolti?

L’esperienza realizzata Innanzi tutto ha sviluppato la consapevolezza che il patrimonio conoscitivo realizzato con il progetto di formazione-intervento “La valutazione della formazione” per essere implementato ed applicato come modello di intervento, con tutta la ricchezza di competenze prodotte e che questo modello doveva essere rappresentato anche con questa testimonianza così che sia possibile attingerne, scambiarlo, riutilizzarlo a seconda delle necessità e di nuove opportunità.

La tracciabilità di questa esperienza è quindi un risultato fermo e chiaro e la caratteristica essenziale di un processo di un patrimonio professionale progettato e realizzato correttamente.

La formazione realizzata ha avuto la capacità di tenere sotto controllo l’intero processo di sviluppo del progetto con un duplice obiettivo: poter  garantire il miglioramento continuo delle competenze della rete dei referenti e valutare, in modo partecipato,  con i referenti l’impatto del progetto sulle loro competenze. Il continuo confronto e lo scambio professionale sulla implementazione degli strumenti per la valutazione di esito della formazione ha potuto valorizzare  e stimolare le motivazioni dei partecipanti coinvolti, dimostrando con concretezza le possibilità della valutazione di esito della formazione anche per i progetti formativi futuri.

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