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Espropri, occupazioni illegittime e reiterazioni dei vincoli: la difesa dei privati

a cura di Marco Morelli*

Spesso il privato cittadino è del tutto ignaro degli strumenti di difesa del proprio diritto di proprietà dinanzi ad azioni delle pubbliche amministrazioni dirette alla realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità. Si pensa, in automatico, solo agli espropri c.d. nuovi ed agli interessi di difesa della proprietà per occupazioni o espropriazioni legittime. In tal senso l’attenzione è alle azioni esperibili per tentare di “bloccare” la realizzazione dell’opera con possibili ricorsi al Giudice amministrativo ovvero alle azioni dirette alla opposizione alla stima dell’indennità di esproprio.

Ma, il privato cittadino, una volta ottenuto l’indennizzo per l’espropriazione (non deve tralasciare quella per le occupazioni d’urgenza e temporanee), spesso, dimentica del destino dei propri beni ritenendo, evidentemente in maniera erronea, di aver chiuso la partita con l’amministrazione.

Così non è! Il cittadino, infatti, dinanzi ad azioni ablative della pubblica amministrazione ha ulteriori azioni a difesa dei propri diritti compromessi.

Anzitutto potrà verificare se, realmente, magari raggiunto l’accordo di cessione volontaria ed ottenuto il pagamento indennizzo, il bene è stato trasferito alla pubblica amministrazione con un decreto di esproprio: se, infatti, dopo il c.d. concordamento dell’indennizzo e l’eventuale accordo di cessione non c’è stato il formale atto di cessione, sotto forma di atto pubblico dinanzi a notaio o segretario rogante, il bene è rimasto in capo allo stesso senza il passaggio della proprietà all’ente se, quest’ultimo, non ha mai emesso il decreto di esproprio finale.

E così, una partita che sembrava finita, non lo è affatto con la possibilità, per il cittadino, di chiedere la restituzione del bene (sic!) o il risarcimento del danno per la differente somma che lo stesso avrebbe diritto di ottenere (oggi) rispetto a quanto ottenuto (ieri).

E’ il tema delle tutele per le occupazioni diventate senza titolo.

Ma il privato ha anche un’azione, che spessissime volte è trascurata e nulla affatto considerata, che è a tutela e difesa della proprietà dinanzi a pretese reiterazioni di vincoli espropriativi sui propri beni: azione che può portare all’ottenimento di un indennizzo da c.d. reitera.

Ecco, allora, che il proprietario toccato da provvedimenti ablativi della pubblica amministrazione può agire o per la difesa della proprietà o per il pagamento indennizzo per espropri regolari, ovvero per la restituzione bene o risarcimento danni dinanzi ad occupazioni divenute senza titolo ovvero, ancora, per il pagamento indennizzo da reitera.

Occorre, allora, un esame puntuale ed attento, per il cittadino, per comprendere come e se agire: le possibilità di difesa sono tante ma vanno sapute gestire.

Meditate gente, meditate.  

*(Avvocato patrocinante in  Cassazione, esperto in espropriazioni per p.u.) 

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