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S.O.S APPALTI - Edizione del 15/10/2018

di Carmine Podda

Consiglio di Stato sez. V 6/9/2018 n. 5233

Violazione dei principi di imparzialità e parità di trattamento in caso di offerte “al buio”

È illegittimo il provvedimento di affidamento dei servizi di “assistenza sistemistica, tecnica e manutentiva della rete informatica” adottato da un Comune che aveva invitato il precedente gestore del servizio a formulare un preventivo ai fini del rinnovo del contratto senza essere edotto della pendenza di una procedura di gara informale nella quale erano state invitate, già in precedenza, due società operanti nel settore. Queste ultime, peraltro, sono state nel prosieguo anche invitate a rimodulare l’offerta mediante redazione di un modulo precompilato con la descrizione puntuale di tutti i servizi richiesti.

LA INDENNITA’ PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITA’ ESTERNE

La erogazione della indennità di turno è compatibile con la corresponsione del trattamento economico accessorio previsto dal nuovo CCNL per i vigili che svolgono attività esterne?

Sulla base delle previsioni dettate espressamente dal CCNL 21.5.2018 la erogazione della indennità di turno è compatibile con la corresponsione del trattamento economico accessorio da erogare in favore dei vigili che svolgono attività esterne. Questa ultima indennità deve essere erogata anche sommandola a quella di vigilanza.

L’AVVICENDAMENTO EQUILIBRATO

L’avvicendamento in modo equilibrato tra i vari turni costituisce una condizione essenziale per potere dare corso alla erogazione della specifica indennità? Deve necessariamente essere effettuato in un arco mensile?

L’avvicendamento in modo equilibrato tra i vari turni continua a costituire, anche sulla base delle previsioni dettate dal CCNL 21.5.2018, una condizione essenziale per potere dare corso alla erogazione della indennità di turno. La contrattazione decentrata può decidere che tale avvicendamento sia effettuato non necessariamente in un arco mensile, ma anche in un arco temporale più lungo.

LA MISURA DELLA INDENNITA’ DI TURNO

La misura della indennità di turno prevista dal contratto nazionale può essere variata dalle singole amministrazioni in contrattazione decentrata?

La risposta è negativa in quanto siamo in presenza di una materia che è oggetto esclusivo di contrattazione nazionale e su cui la contrattazione decentrata non può in alcun modo intervenire.

LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA DECENTRATA INTEGRATIVA

di Arturo Bianco

Nella gran parte delle amministrazioni locali e regionali si è appena aperta o sta per aprirsi la stagione della contrattazione collettiva decentrata integrativa in applicazione del dal nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro del personale delle funzioni locali dello scorso 21 maggio. Siamo in presenza di una contrattazione caratterizzata da molte novità e dalla conferma della sua importanza essenziale non solo per la ripartizione del fondo per le risorse decentrate, quindi per la erogazione del salario accessorio, ma più in generale per le rilevanti conseguenze che si producono sulla organizzazione dell’ente e sulla utilizzazione del personale.

IL TRATTAMENTO ECONOMICO DEI DIPENDENTI IN PART TIME

Il trattamento economico accessorio dei dipendenti in part time deve essere proporzionato alla durata ridotta dell’orario di lavoro?

Il trattamento economico accessorio dei dipendenti in part time deve essere proporzionato alla durata ridotta dell’orario di lavoro. Tale principio ha carattere generale e si applica a prescindete dalle modalità di effettuazione del part time, cioè orizzontale, verticale o misto. La contrattazione decentrata può introdurre una deroga solamente per le forme di salario accessorio che non sono collegate alla durata dell’orario di lavoro, quali ad esempio la produttività

LA TRASFORMAZIONE A TEMPO PIENO

I dipendenti assunti a tempo parziale possono vedersi trasformato il rapporto di lavoro a tempo pieno?

Non vi è un diritto per i dipendenti assunti a tempo parziale a vedersi trasformato il rapporto di lavoro a tempo pieno; siamo in presenza di una possibilità offerta all’ente. Le norme contrattuali subordinano la trasformazione alla maturazione di una anzianità almeno triennale come dipendente a tempo parziale

IL TETTO DEI PART TIME

Vi è un tetto massimo al numero dei part time presso un ente locale?

Sulla base delle previsioni dettate dal CCNL 21 maggio 2018 il tetto è fissato nel 25% dei dipendenti previsti dalla dotazione organica di ogni categoria. Tale tetto può essere incrementato dalla contrattazione decentrata nella soglia massima del 10%, ma solamente in presenza delle condizioni indicate dallo stesso contratto.

LE INDICAZIONI DELL’ARAN SULL’APPLICAZIONE DEL CONTRATTO NAZIONALE

Di Arturo Bianco

Tutti gli incarichi di posizione organizzativa, compresi quelli di nuova istituzione o conferimento, scadranno entro 1 anno dalla data di entrata in vigore del nuovo contratto nazionale. Il fondo per la contrattazione decentrata deve essere aumentato a decorrere dal prossimo 31 dicembre, con risorse che possono essere utilizzate a partire dal 2019, di 83,20 per ogni dipendente in servizio alla data del 31 dicembre 2015 e tale aumento, per il personale in comando, deve essere disposto dalle amministrazioni da cui gli stessi dipendono e non da quelle che lo utilizzano. In caso di dipendenti in part time vanno riproporzionate le ferie e la durata dei permessi per ragioni familiari: nel primo caso il vincolo si applica esclusivamente al personale che presta part time con modalità cd verticali o miste.

S.O.S APPALTI - Edizione del 1 Ottobre 2018

di Carmine Podda

Consiglio di Stato sez. V 3/9/2018 n. 5139

Nozione di accertamento definitivo della irregolarità fiscale quale causa di esclusione

Ai sensi e per gli effetti della sussistenza del requisito di cui all’art. 38, comma 1, lett. g), del d.lgs. n. 163 del 2006 (per il quale sono esclusi dalla partecipazione alle procedure di affidamento degli appalti i soggetti che “hanno commesso violazioni gravi, definitivamente accertate, rispetto agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse, secondo la legislazione italiana […]”), la violazione tributaria “definitivamente accertata” consegue alla sentenza passata in giudicato, con la quale sia respinto il ricorso del contribuente, ovvero alla definitività dell’accertamento in sede amministrativa, per la mancata impugnazione dell’atto impositivo nel termine di sessanta giorni dalla sua conoscenza (o legale conoscibilità) da parte del contribuente, senza che, nello stesso termine, questi abbia provveduto a regolarizzare la propria posizione, soddisfacendo la pretesa dell’Amministrazione finanziaria, anche mediante definizione agevolata.

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Direttore di Redazione: Dott. Arturo Bianco

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