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Archivio "Area Fiscalità Locale"

Focus sul “Il reclamo e la mediazione”, II° parte

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Dott. Claudio Carbone

Focus sul “Il reclamo e la mediazione”, II° parte

fiscalitaSi è argomentato nella prima parte del focus che l’istituto del reclamo mediazione, disciplinato dall’articolo 17-bis del D.lgs n. 546 del 1992, è uno strumento deflativo del contenzioso tributario di recente introduzione, previsto dall’articolo 39, comma 9, del Dl n. 98 del 2011, come modificato dall’articolo 1, comma 611, lettera a), della legge n. 147 del 2013, finalizzato a consentire un esame preventivo della fondatezza dei motivi del ricorso e una verifica circa la possibilità di evitare, mediante il raggiungimento di un accordo di mediazione, l’instaurazione di un giudizio tributario. Nella disciplina attualmente in vigore, si configura come un rimedio che il contribuente deve esperire obbligatoriamente e preliminarmente qualora intenda proporre ricorso avverso atti di valore non superiore a 20mila euro.

Focus sul “Il reclamo e la mediazione”, I° parte

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Dott. Claudio Carbone

Focus sul “Il reclamo e la mediazione”, I° parte

fiscalitaIl testo dell’articolo 17-bis del D.lgs n. 546 del 1993, rubricato “Il reclamo e la mediazione”, è stato integralmente sostituito dall’articolo 9, comma 1, lettera l), del decreto di riforma del contenzioso tributario (D.lgs n. 156 del 2015), con alcune rilevanti novità, introdotte allo scopo di potenziare l’istituto, ampliando gli atti soggetti a reclamo ed i soggetti nei confronti dei quali è possibile proporre l’azione, e nel contempo di incentivare ulteriormente la deflazione del contenzioso tributario.

La nuova disciplina dell’esercizio provvisorio

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Dott. Claudio Carbone

La nuova disciplina dell’esercizio provvisorio

fiscalitaNel caso in cui il bilancio di previsione non è approvato dal Consiglio entro il 31 dicembre dell’anno precedente, la gestione finanziaria dell’ente si svolge nel rispetto dei principi applicati della contabilità finanziaria riguardanti l’esercizio provvisorio o la gestione provvisoria. Si tratta di due distinti momenti, sotto l’aspetto giuridico e contabile, caratterizzati dalla circostanza che in tali fasi gli enti locali sono tenuti a gestire gli stanziamenti di competenza previsti nell’ultimo bilancio approvato per l’esercizio cui si riferisce la gestione o l’esercizio provvisorio e sono tenuti ad effettuare i pagamenti entro i limiti determinati dalla somma dei residui al 31 dicembre dell’anno precedente e degli stanziamenti di competenza al netto del fondo pluriennale vincolato.

Le nuove disposizioni sul processo tributario

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Dott. Claudio Carbone

Le nuove disposizioni sul processo tributario

fiscalitaLa riforma del processo tributario, disciplinata dal D.Lgs n. 156 del 2014 è intervenuta sull’attuale contesto del contenzioso tributario al fini di risolvere alcune criticità legate all’elevato numero di controversie di modesto valore, alla forte domanda di sospensione della riscossione da parte dei contribuenti, all’esiguo ricorso alla conciliazione giudiziale, nonché al marcato utilizzo della compensazione delle spese di giudizio nelle fasi di merito.

Le procedure cautelari ed esecutive. I rimedi che possono essere attivati nei confronti di Equitalia

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Dott. Claudio Carbone

Le procedure cautelari ed esecutive. I rimedi che possono essere attivati nei confronti di Equitalia

fiscalitaLe procedure cautelati sono attivate per legge, alla scadenza della notifica della cartella, a garanzia delle somme iscritte a ruolo dagli Enti impositori. In particolare, il fermo amministrativo è l’atto con cui si dispone il blocco dei veicoli intestati al debitore. In un primo momento il contribuente riceve la comunicazione di preavviso di fermo amministrativo.

Cartella di pagamento: le azioni di tutela

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Dott. Claudio Carbone

Cartella di pagamento: le azioni di tutela

fiscalitaLa cartella di pagamento è il documento che Equitalia invia ai cittadini su incarico dell’ente creditore. Nella cartella è indicato l’importo totale da saldare e gli enti che ne hanno fatto richiesta tramite Equitalia. Poi è indicato il dettaglio dei singoli tributi non pagati, gli interessi, le sanzioni, l’aggio e le altre spese.

Accertamento con adesione: cosa cambia

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Dott. Claudio Carbone

Accertamento con adesione: cosa cambia

Il comma 2, dell’articolo 2 dello schema di Decreto Legislativo recante le misure per la semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione, approvato dal Consiglio dei Ministri il 22 settembre 2015, sostituisce l’articolo 8 del D.Lgs. n. 218 del 1997, che si occupa della rateazione delle somme dovute per effetto dell’accertamento con adesione; istituto, si ricorda, che consente al contribuente di definire le imposte dovute ed evitare, in tal modo, l’insorgere di una lite tributaria. Si tratta, sostanzialmente, di un accordo tra contribuente ed ufficio che può essere raggiunto sia prima dell’emissione di un avviso di accertamento, che dopo, sempre che il contribuente non presenti ricorso davanti al giudice tributario. Permette, in definitiva, non soltanto di prevenire le vertenze ma anche di chiuderle dopo che le stesse siano iniziate.

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